Migrazioni, Kyenge “Verso la fine del regolamento di Dublino”

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Il Parlamento europeo a Strasburgo ha approvato oggi il Rapporto sull’immigrazione di cui era relatrice l’eurodeputata modenese del Pd Cécile Kyenge. “Con questo Rapporto – ha spiegato l’on. Kyenge – il Parlamento dà impulso per la prima volta a un’agenda organica di azioni che tutte insieme possono consentire all’Europa di affrontare quello che è il più grande spostamento di uomini dalla Seconda guerra mondiale”.

“L’approvazione oggi, a larga maggioranza del Parlamento Europeo, del mio Rapporto, è motivo di grandissima soddisfazione, non solo personale ma anche per il Pd e per l’Italia. Questo traguardo fa seguito a un duro lavoro di sintesi e allineamento delle posizioni durato più di un anno ed è sotto gli occhi di tutti quali siano le difficoltà”, ha dichiarato l’europarlamentare modenese Cécile Kyenge, relatrice del Rapporto sull’immigrazione approvato dal Parlamento Europeo a Strasburgo con 459 voti favorevoli, 206 contrari e 52 astenuti. “Ora con questo Rapporto – ha continuato Kyenge – il Parlamento dà impulso per la prima volta a un’agenda organica di azioni che tutte insieme possono consentire all’Europa di affrontare quello che è il più grande spostamento di uomini dalla Seconda Guerra Mondiale. Il Rapporto mette le basi per una vera politica comune europea sull’immigrazione e l’asilo e si basa su un approccio globale al fenomeno migratorio perché per rispondere a questa crisi non c’è una sola chiave di soluzione e tutte devono essere fondate sul principio di solidarietà fra gli Stati Membri. Le soluzioni ci sono e ora lo spartiacque è tra chi, lavorando all’attuazione di questa agenda, è favorevole a risolvere la crisi migratoria affrontandola insieme a livello comunitario e i ‘contrari’ che desiderano invece utilizzarla per dissolvere l’Unione Europea”. Cécile Kyenge ha indicato, entrando nel merito delle proposte, che “con il Rapporto decretiamo la fine del regolamento di Dublino e la nostra scelta di campo è chiara: andare al di là del concetto dello stato di primo approdo che scarica tutto il peso sull’Italia e sulla Grecia. Proponiamo di istituire un sistema centrale e collettivo per l’assegnazione delle responsabilità. Non si presenterebbe più una domanda di asilo all’Italia o alla Grecia, ma all’Europa”. Kyenge ha sottolineato che “il salvataggio di vite umane diventa una priorità assoluta, così come la messa a punto di meccanismi che prevedano la ripartizione di beneficiari di protezione internazionale in tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Gli Stati Membri adempiano i loro obblighi sulla ricollocazione”. Nel rapporto co-redatto da Kyenge insieme all’eurodeputata maltese Roberta Metsola (PPE) il Parlamento Europeo insiste sulla necessità di un meccanismo vincolante e obbligatorio di reinsediamento di un numero considerevole di richiedenti asilo direttamente dai campi profughi dei Paesi Terzi agli Stati Membri, i cosiddetti “corridoi umanitari”, senza tuttavia tralasciare il potenziamento di forme analoghe di solidarietà, come l’ammissione umanitaria e i visti umanitari, agendo anche sulle cause profonde dell’immigrazione. “Chiediamo – ha concluso Kyenge – delle misure specifiche per i minori a partire dal diritto all’assistenza legale, sanitaria, all’istruzione, alla tutela, e soprattutto alla non detenzione a causa della loro condizione”.