Servizio civile, Patriarca “Si sperimentano i Corpi civili di Pace”

Dai parlamentari

E’ appena stato pubblicato il decreto del 15 dicembre 2015 a firma del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, con il quale viene approvato il Prontuario, contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti dei Corpi civili di Pace da realizzarsi in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi. “Nel 2016 parte la sperimentazione – spiega il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera – Si tratta di una buona notizia, attesa da tempo, che va ad affiancarsi al lavoro che abbiamo svolto in tema di Servizio civile”.

La sperimentazione partirà nel 2016 e riguarderà intanto 200 giovani che saranno impegnati in missioni di difesa civile, non armata e non violenta, in situazioni di conflitto all’estero e per emergenze ambientali in Italia. Grazie alla pubblicazione del relativo decreto a firma del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, infatti, si passa alla fase attuativa della realizzazione dei cosiddetti Corpi civili di Pace. “E’ davvero una buona notizia – conferma il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera – un passaggio normativo atteso da tempo che va ad affiancarsi e a completare il lavoro svolto, in questi mesi, in tema di Servizio civile. Dicono bene le associazioni che si riconoscono nella Conferenza nazionale degli Enti per il Servizio civile che ricordano come, con l’avviarsi di questa sperimentazione, siamo di fronte a una nuova dimostrazione della capacità del Servizio civile nazionale di rendersi utile al paese, un modo di concepire le “missioni di pace” alternativo rispetto a quello militare”. I progetti che verranno selezionati, secondo le modalità stabilite nel Prontuario di progettazione sui Corpi civili di Pace, mirano sostanzialmente al sostegno ai processi di democratizzazione, di mediazione e di riconciliazione nei Paesi esteri individuati e al sostegno alle capacità operative e tecniche della società civile locale per la risoluzione dei conflitti; al monitoraggio del rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario; alla realizzazione di attività umanitarie, inclusi il sostegno ai profughi, sfollati e migranti, il reinserimento sociale degli ex –combattenti, la facilitazione dei rapporti tra le comunità residenti e i profughi, sfollati e migranti giunti nel medesimo territorio; e all’ educazione alla pace. Per quanto riguarda l’Italia, invece, il campo d’azione dei progetti dei Corpi civili riguarda il sostegno alla popolazione civile che fronteggia emergenze ambientali, compresa la prevenzione e la gestione dei possibili conflitti generati da tali emergenze. “I nostri giovani avranno possibilità di cimentarsi con esperienze di vita e di impegno – conclude Edoardo Patriarca – che costituiranno, per loro stessi, un bagaglio di grande valore e per le popolazioni che aiutano un modo per accelerare la ricostruzione culturale, sociale ed economica post-conflitto”.

photo credit: Nonviolent Peaceforce in Sri Lanka via photopin (license)