Farmacie, Baruffi “Questa non è vera liberalizzazione”

Dai parlamentari

“Una liberalizzazione è buona ed è tale se aumenta o migliora il servizio al cittadino, se riduce i prezzi e crea nuovo lavoro, permettendo a chi prima era fuori di entrare”: è partendo da questo assunto che il deputato modenese del Pd ha esplicitato, in Aula, il suo dissenso rispetto alle misure contenute nell’art. 32 del ddl Concorrenza in materia di liberalizzazione del settore della distribuzione farmaceutica. Ecco la sua dichiarazione:  

“Aprire le licenze delle farmacie al mercato dei capitali e consentirne la concentrazione non significa affatto liberalizzare il settore della distribuzione farmaceutica. Significa al contrario favorire la concentrazione della proprietà in un mercato chiuso. Al tempo stesso il Governo ha respinto ogni ipotesi di ragionevole liberalizzazione a valle nella vendita dei farmici. Come se all’interno delle parafarmacie non operassero professionisti qualificati al pari di quelli delle farmacie. Una liberalizzazione è buona ed è tale se aumenta o migliora il servizio al cittadino, se riduce i prezzi e crea nuovo lavoro, permettendo a chi prima era fuori di entrare. Il provvedimento che abbiamo adottato, contenuto nell’art. 32 del ddl concorrenza, non realizza nessuno di questi obiettivi. Per questa ragione, su questo punto specifico, ho scelto di non partecipare al voto dell’emendamento soppressivo presentato dalle opposizioni. E ho ritenuto altresì di esplicitare il mio dissenso in Aula, pur rimettendomi sul resto del provvedimento alle decisioni assunte dal mio Gruppo”.