Agroalimentare, Serri “Forum buona occasione per nostra filiera”

Dalla Regione

La consigliera regionale modenese del Pd Luciana Serri, presidente della Commissione Politiche economiche della Regione Emilia-Romagna, sottolinea l’importanza del World Food Research and Innovation Forum: “Una buona occasione – dice Luciana Serri – per la nostra filiera agroalimentare”.

“Il Forum è un risultato importante conseguito dalla Regione: una bella occasione per fare rete, per mettere a sistema idee e progetti, per fare proseguire anche dopo la conclusione dell’Expo il dibattito che si è aperto sulla filiera agroalimentare”. Così la presidente della Commissione Politiche economiche della Regione Emilia Romagna Luciana Serri che il 22 e 23 settembre parteciperà al World Food Research and Innovation Forum in programma ad Expo. Il World Food Research and Innovation Forum è una piattaforma globale permanente per affrontare e discutere le sfide del futuro dell’alimentazione. Promosso da Regione e Aster, è realizzato assieme a istituzioni nazionali, europee e internazionali, ai sistemi delle imprese e delle fiere, alle reti di ricerca e agli attori mondiali del sistema agrifood. “Il nostro territorio – chiarisce la consigliera regionale modenese Luciana Serri – gioca un ruolo primario in termini di produzione di qualità, innovazione e ricerca. Dobbiamo sostenere la nostra filiera regionale, renderla sempre più protagonista: capace di essere un modello in grado di proporre qualità, accessibilità e sostenibilità. Deve poi essere motivo di riflessione – prosegue Luciana Serri – il come si distribuisce il valore generato nella filiera agroalimentare tra gli operatori che vi partecipano: la redditività dell’azienda agricola è l’anello debole della catena, assieme al difficile ricambio generazionale. A questi ed altri temi possiamo trovare risposta nel nuovo Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna: a disposizione ci sono risorse per 1 miliardo e 190 milioni, è la dotazione più alta delle ultime programmazioni. Il nostro Piano di sviluppo rurale, uno dei primi a partire, è fortemente teso all’innovazione: oltre il 43% del totale dei finanziamenti è destinato a sostenere la competitività, a stabilizzare e aumentare la redditività delle imprese agricole”.