Mirandola, Dotti “Opposizioni ondivaghe su consultazione dei cittadini”

Dai Circoli

“Il primo passo lo facciamo noi. Col nostro voto, il sindaco e l’Amministrazione sono chiamati da subito ad intraprendere un percorso aperto, a creare strumenti di dibattito e confronto pubblico per il bene della nostra Città”: il gruppo Pd in Consiglio comunale a Mirandola ha chiesto di avviare un percorso aperto di confronto sui temi della sanità e della salute pubblica. L’atteggiamento delle opposizioni, che peraltro avevano raccolto firme a sostegno del referendum, si è rivelato quantomeno ondivago. Ecco la dichiarazione del capogruppo Pd in Consiglio comunale a Mirandola Enrico Dotti:

“Nella seduta del Consiglio Comunale di mercoledì 1° luglio, a nome del Partito democratico, e col sostegno della Lista Civica i Mirandolesi, ho chiesto al sindaco della Città di avviare da subito, fin dalle prossime settimane, un percorso aperto, di confronto con tutti i cittadini di Mirandola e dell’Unione dei Comuni modenesi dell’Area Nord, sul tema della Sanità e Salute pubblica, cominciando proprio da quella domanda che è al centro del Referendum consultivo, vale a dire, la «possibilità di rendere nuovamente operativo l’Ospedale di Mirandola come già avveniva prima del sisma 2012». Poche righe, insomma, per arrivare subito al punto: ascoltare i nostri cittadini, confrontarci apertamente, lavorare insieme per capire dalle istituzioni e dagli operatori del settore socio-sanitario quali scenari, quali investimenti, quale modello di servizio sanitario vogliamo per il nostro territorio partendo dal nostro Ospedale che, vale la pena ripeterlo, non verrà chiuso. E tuttavia la tanto decantata partecipazione si è infranta al momento del voto sul nostro ordine del giorno: l’opposizione, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lega Nord, udite udite, non hanno partecipato al voto! Un riconoscimento va onestamente fatto alla coerenza delle ruspe padane. La Lega Nord, per bocca del suo rappresentante, ha in buona sostanza confessato che il motivo del referendum è tutto politico: come dire, se vincono i sì, è un voto di sfiducia a quella Amministrazione che per la prima volta nella storia di Mirandola ha avuto il più alto riconoscimento elettorale. Del tutto sorprendente la posizione di Forza Italia e M5S: il consigliere Platis ha proposto di andare oltre… saltare lo stesso percorso partecipativo per il quale – è opportuno ricordarlo – nelle settimane scorse ha raccolto le firme ai banchetti sparsi per la città, insieme con i compagni del M5S. Ecco da parte di questi ultimi è arrivata un’altra inaudita opzione: va bene che per l’Ospedale di Mirandola non si potrà pretendere di avere tutte le eccellenze sognate e auspicate… ma almeno i servizi di pronta urgenza… A questo punto che dire, l’ennesima occasione persa per lavorare insieme nell’interesse dei cittadini? Non lo so, non sono in grado di dare giudizi, però mi faccio una domanda. Mi chiedo: ma se fossi stato uno dei tanti che hanno firmato a favore di un referendum consultivo, perché voglio che il mio Sindaco si dia una mossa, convochi tutti, si metta all’ascolto di tutti, per parlare del futuro della Sanità locale, dell’Ospedale di Mirandola, e poi apprendo che le stesse persone che hanno raccolto la mia firma, sono le prime ad andare in ordine sparso: chi ne fa una bandiera politica (al prezzo di almeno 60.000 euro di soldi pagati da noi contribuenti), chi, improvvisamente e a dispetto degli slogan, è disposto a calpestare la mia firma per impegnare il sindaco unilateralmente, senza alcun confronto pubblico; chi, infine, tutto sommato sta a guardare cosa fa l’Amministrazione… come mi sentirei? Allora mettiamo un punto fermo, o meglio di partenza, a questa vicenda: non occorre attendere un Referendum, per di più consultivo, che rischia di scadere in un mero sondaggio. Il primo passo lo facciamo noi. Col nostro voto, il sindaco e l’Amministrazione sono chiamati da subito ad intraprendere un percorso aperto, a creare strumenti di dibattito e confronto pubblico per il bene della nostra Città. E tutto questo chiediamo di farlo entro l’autunno, quando le Istituzioni, compreso la nostra Amministrazione, saranno chiamate a sedersi al tavolo della nuova programmazione sanitaria locale”.

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