Intercettazioni, Vaccari “Mi sono limitato a spiegare le mie idee”

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Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ricostruisce le ragioni della telefonata del 2013 con Giulio Burchi, il cui testo compare in una informativa dei Ros agli atti dell’inchiesta sulle Grandi opere. “In quella telefonata – spiega Vaccari – mi limitai a spiegare le ragioni dell’emendamento alla Legge di stabilità sulla razionalizzazione del sistema autostradale che, insieme a colleghi veneti, trentini e altoatesini di diverse forze politiche, avevo depositato. Quell’emendamento poi non passò, ma venne trasformato in ordine del giorno confluito, poi, almeno in parte, nello Sblocca Italia. Anche in quell’occasione, come sempre, ho svolto il mio lavoro con la serenità e la convinzione delle idee che stavo sostenendo”. Ecco la dichiarazione di Stefano Vaccari:

«Apprendo dai media che una mia telefonata del 2013 compare in una informativa dei Ros agli atti dell’inchiesta della Procura di Firenze sulle Grandi opere. Dalla ricostruzione fatta dalle agenzie, Giulio Burchi, allora componente del cda dell’autostrada Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano), avrebbe parlato con il senatore Ugo Sposetti di un mio emendamento alla Legge di stabilità sull’Autobrennero non di suo gradimento. Confermo che nell’autunno del 2013 avevo presentato, insieme a colleghi veneti, trentini e altoatesini appartenenti a diverse forze politiche, un emendamento di razionalizzazione del sistema autostradale, come a suo tempo avevo reso noto con un comunicato ripreso dai quotidiani locali. Corrisponde al vero che Burchi mi lasciò un messaggio in segreteria telefonica in cui mi chiedeva di essere richiamato, cosa che feci. Nel corso della telefonata in cui Burchi mi rimproverava di non essermi consultato sul testo dell’emendamento con persone che, come lui, dell’argomento se ne intendevano, io risposi spiegando le ragioni mie e dei colleghi delle altre regioni alla base dell’emendamento che avevamo depositato. Quell’emendamento non passò, ma il Governo ci chiese di trasformarlo in un ordine del giorno impegnativo per l’Esecutivo: anche di questo avevo dato conto a suo tempo con un comunicato stampa. L’ordine del giorno fu approvato e parte del suo contenuto, anche se non totalmente in linea con quanto avevamo scritto all’epoca, è ora confluito nello Sblocca Italia. Voglio anche precisare che la telefonata che il senatore Sposetti avrebbe, almeno stando al testo reso noto delle intercettazioni, dovuto farmi, non è poi mai avvenuta. Naturalmente non potevo sapere che il mio interlocutore era sotto indagine e il suo telefono era intercettato, ma, come testimonia il testo delle intercettazioni, mi sono limitato a spiegare le ragioni alla base della formulazione del testo che avevamo presentato. Anche in quell’occasione, come sempre, ho svolto il mio lavoro con la serenità e la convinzione delle idee che stavo sostenendo».