Split payment, Vaccari “Novità sull’esclusione delle associazioni”

Dai parlamentari

Il viceministro all’Economia e alle Finanze Luigi Casero ha risposto, in tempi rapidi, all’interrogazione presentata, una settimana fa, dal senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, insieme al capogruppo in Commissione Finanze a Palazzo Madama Gianluca Rossi, sui problemi di applicazione dei meccanismi di reverse change e split payment. In particolare il viceministro ha spiegato le novità interpretative decise e in corso di approfondimento da parte dell’Agenzia delle Entrate relative agli enti no profit sottoposti a regimi speciali dell’Iva. Ecco la dichiarazione di Stefano Vaccari:

“Novità per le tante associazioni no profit, culturali e di volontariato sportivo, che collaborano con le Amministrazioni locali. Il viceministro all’Economia e alle Finanze Luigi Casero, rispondendo alla nostra interrogazione su alcuni problemi aperti dall’applicazione concreta del meccanismo di split payment, ha spiegato qual è la situazione delle associazioni sottoposte a regimi speciali di Iva. Una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, in tema di enti no profit, ha chiarito che “la scissione del pagamento non è applicabile alle operazioni rese dal fornitore nell’ambito di regimi speciali che non prevedono l’evidenza dell’imposta in fattura e che ne dispongono l’assolvimento secondo regole proprie”. Questi enti, quindi, sono esclusi dall’applicazione dello split payment. L’Agenzia delle Entrate sta, invece, ancora approfondendo la corretta applicazione della disciplina “anche in merito all’esclusione delle operazioni rese da fornitori che applicano regimi speciali che, pur prevedendo l’addebito dell’imposta in fattura, sono caratterizzati da un particolare meccanismo forfettario di determinazione della detrazione spettante, tra cui rientra il regime agevolato accordato alle associazioni e alle società sportive dilettantesche”. Quanto ai più generali problemi di liquidità per le aziende che avevamo segnalato, problemi legati al fatto le pubbliche Amministrazioni che hanno acquistato beni o servizi versano ora l’Iva non più ai fornitori, ma direttamente nelle casse dell’Erario, il viceministro Casero ha ribadito le ragioni, del tutto condivisibili, che stanno alla base del provvedimento, ovvero la necessaria azione di contrasto all’evasione e ai tentativi di frode fiscale. Questo, non v’è dubbio, deve essere uno degli obiettivi che il Governo deve perseguire con inflessibile determinazione. Rimane però il fatto che, visti anche i dubbi sul meccanismo espressi dall’Unione Europea, dobbiamo trovare il modo di assicurare procedure e tempi dei rimborsi assolutamente certi per le imprese, in modo che rapidità e sburocratizzazione possano ovviare ad eventuali problemi di liquidità correlati al meccanismo”.