Lavoro, Baruffi “Certezza di risorse per i contratti di solidarietà”

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Il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, è firmatario di alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe che puntano ad ampliare le risposte in materia di lavoro. In particolare, con un emendamento a prima firma Baruffi, si chiede di estendere per tutto l’anno in corso l’integrazione al reddito per i contratti di solidarietà già in essere o che potranno essere stipulati nei prossimi mesi. Sulla stessa materia presentata anche un’interrogazione al Governo.

Alcuni emendamenti presentati dal Pd al decreto Milleproroghe mirano a correggere o ad ampliare le risposte in materia di lavoro già contenute nella legge di stabilità 2015 approvata nel dicembre scorso dal Parlamento. Tra questi l’emendamento a prima firma del deputato modenese Pd Davide Baruffi, che punta ad estendere per tutto l’anno in corso l’integrazione al reddito per i contratti di solidarietà già in essere o che potranno essere stipulati nei prossimi mesi. Sulla stessa materia – certezza delle risorse per i contratti di solidarietà e integrazione del reddito – sempre Baruffi ha già presentato la scorsa settimana una specifica interrogazione al Governo, sottoscritta da una trentina di deputati del Pd. “Si tratta di dare continuità ad uno strumento importante di difesa del lavoro e della produzione – spiega l’on. Baruffi – e di dare attuazione agli impegni assunti proprio col Jobs act, dove si prevede il ricorso prioritario agli strumenti di riduzione dell’orario di lavoro rispetto all’utilizzo degli altri ammortizzatori sociali. Arrivano notizie preoccupanti dal territorio e dalle associazioni di impresa e dei lavoratori, occorre dare risposte positive e in tempi certi”. Tra gli altri emendamenti sottoscritti dal deputato modenese in materia di lavoro vanno segnalati quelli a favore dei precari delle Province (i cui contratti sono prorogabili per il 2015) in deroga ai vincoli di spesa vigenti; la possibilità per i Comuni di reclutare figure professionali non rinvenibili attraverso la mobilità; la possibilità per Enti e istituiti di ricerca di trasformare i contratti di collaborazione in contratti a tempo determinato. “Si tratta di risposte che danno qualche margine di manovra in più agli Enti locali, troppo penalizzati dalla legge di stabilità e dai vincoli normativi, e nel contempo ai lavoratori precari, in prevalenza giovani e donne” conclude l’on. Davide Baruffi.

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