Castelfranco, Gruppo Pd “Bene l’ok al registro delle Unioni civili”

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«Esistano diritti che appartengono per natura all’uomo e perciò precedono l’esistenza stessa dello Stato, che non li crea, ma li deve riconoscere e soprattutto garantire concretamente. È da questa convinzione che è nata la mozione sulle Unioni civili, che chiede a sindaco e Giunta di istituire anche nella nostra città uno strumento idoneo in cui fare confluire la registrazione volontaria di tutte le unioni civili tra cittadine e cittadini castelfranchesi di sesso diverso o dello stesso sesso.» Spiega così il Gruppo consiliare Pd di Castelfranco Emilia le motivazioni del documento, approvato ieri dal Consiglio comunale.

“Durante la seduta del Consiglio comunale di ieri, giovedì 15 gennaio, è stata approvata una mozione a firma Pd che invita il sindaco e la Giunta a istituire uno strumento idoneo in cui fare confluire la registrazione volontaria di tutte le unioni civili tra cittadine e cittadini castelfranchesi di sesso diverso o dello stesso sesso, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio nonché a promuovere ogni azione utile, coinvolgendo i parlamentari e il presidente della Provincia di Modena, per stimolare il processo legislativo nazionale sul tema delle Unioni civili con l’obiettivo dell’estensione dei diritti e dei doveri a tutte le cittadine e cittadini. La mozione nasce dalla convinzione che esistano diritti che appartengono per natura all’uomo e perciò precedono l’esistenza stessa dello Stato, che non li crea, ma li deve riconoscere e soprattutto garantire concretamente attraverso le leggi ordinarie e che i diritti individuali costituiscano la leva per l’emancipazione di ciascun individuo all’interno di una comune cornice di libertà e pari opportunità. Non è un caso si crede, infatti, che l’art. 2 della Costituzione italiana renda possibile l’inclusione di diritti “nuovi”, non inizialmente previsti nel nostro Ordinamento giuridico ma che l’evolversi culturale della società ha inevitabilmente fatto emergere, quali ad esempio la tutela dell’ambiente, il diritto all’abitazione, il riconoscimento della vita del nascituro e, negli ultimi tempi, il diritto all’accesso alla rete come mezzo di libertà di espressione e di emancipazione personale di ogni cittadino. Si è quindi preso atto che la società italiana ed europea negli ultimi anni è stata soggetta ad una serie di cambiamenti di costume, di valori e di organizzazione delle relazioni sociali, e che un numero crescente di persone, senza distinzione di sesso, razza e religione abbia deciso di vivere insieme in quelle che oggi si definiscono coppie di fatto o unioni civili, che lo Stato centrale, al momento, non regolamenta.”

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