Mafia, sen. Vaccari “Applicare il codice etico alle elezioni regionali”

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Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia, è intervenuto, oggi, in Aula, a Palazzo Madama, durante la discussione su due relazioni e un codice che l’Antimafia ha approvato all’unanimità. Nello specifico, Vaccari ha parlato del codice etico da applicare, su base volontaria, già alle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria. “Tra i dieci punti del programma di Stefano Bonaccini – ha spiegato Vaccari – ci sono anche legalità e lotta alle mafie e a ciascuno dei 32 candidati Pd al Consiglio regionale sarà chiesto di sottoscrivere il codice etico e di impegnarsi a rispettarlo se eletti. Lo facciano anche le altre forze politiche e il prossimo Consiglio regionale potrà essere certificato “mafia free”.

L’obiettivo di un Consiglio regionale emiliano-romagnolo “mafia free” è possibile: se ne dice convinto il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia, che intervenendo oggi, in Aula, a Palazzo Madama, ha portato all’attenzione dei parlamentari le elezioni regionali indette in Emilia-Romagna e in Calabria per il 23 novembre prossimo. La Commissione Antimafia ha varato un “codice etico”, impegnativo, anche se su base volontaria, per le forze politiche che partecipano alle diverse tornate elettorali. “Per parte del candidato presidente del centrosinistra Stefano Bonaccini – ha ricordato Vaccari – i programmi e gli obiettivi sono chiari: tra i 10 punti prioritari c’è la legalità e la lotta alle mafie, e per essere coerenti fino in fondo ad ognuno dei 32 candidati Pd al Consiglio regionale sarà chiesto di sottoscrivere il codice etico e di impegnarsi a rispettarlo se eletti. Non sono solo parole, ma atti ed impegni concreti, frutto di coerenza e trasparenza. Lo facciano anche le altre forze politiche con i propri candidati e il nuovo Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna potrà essere certificato “mafia free”. Perché le terre del Nord, da tempo, ormai non possono più considerare la criminalità organizzata un problema che le tocca solo marginalmente. Anzi, il giudizio di Stefano Vaccari sul territorio emiliano, e su quello della provincia di Modena, è particolarmente duro: “Purtroppo – ha detto – anche il nostro è da considerarsi ormai un territorio di radicamento delle organizzazioni di stampo mafioso. Le organizzazioni mafiose agiscono nell’economia globale e condizionano l’economia nazionale e quindi anche quella della nostra provincia. Le organizzazioni mafiose, quindi, non hanno necessità di sparare, bensì comprano e corrompono. Comprano i migliori professionisti disponibili su piazza, comprano imprese e soci insospettabili, comprano titoli, master e qualifiche. Corrompono pubblici funzionari e amministratori di enti pubblici e delle società partecipate e/o controllate”. E per combattere questo stato di cose, oltre al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, oltre all’impegno delle amministrazioni pubbliche, occorrono un’approfondita conoscenza del fenomeno, una corretta informazione e una forte azione culturale, a partire dalle nuove generazioni.

(fonte fotografia: civonline.it)