No profit, on. Patriarca “Sì a legge delega per riformare il settore”

Dai parlamentari

«Lavoriamo sul piano culturale ma diamo anche un quadro normativo più certo alle imprese sociali, ricordando che tante di esse sono ormai parte integrante del welfare del nostro Paese. Attraverso lo strumento della legge delega, proposto recentemente anche dal presidente Matteo Renzi, il Parlamento ha l’occasione per riconoscere il lavoro di un settore fondamentale per la nostra società, sia dal punto di vista fiscale sia dal punto di vista normativo. E’ una delle grandi riforme che possiamo fare». Lo afferma il parlamentare modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della commissione Affari Sociali, commentando i dati diffusi da Istat sul no profit. Ecco la sua dichiarazione:

Le organizzazioni no profit attive in Italia, al 31 dicembre 2011, sono 301.191, il 28% in più rispetto a dieci anni prima, con una crescita del personale dipendente pari al 39,4%. Il settore conta sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 270 mila lavoratori esterni e 5 mila lavoratori temporanei, con una netta prevalenza di donne e giovani. Il totale delle entrate di bilancio delle istituzioni no profit è pari a 64 miliardi di euro, mentre le uscite totali ammontano a 57 miliardi. Questi alcuni dei dati presentati a Roma, mercoledì 16 aprile, dall’Istat nell’ambito dell’ultimo censimento sulle istituzioni no profit. “Numeri che rivelano come negli ultimi dieci anni il settore no profit non solo è cresciuto, ma si è anche rinnovato ed è stato capace, in mezzo a difficoltà sempre più accentuate, di interpretare i cambiamenti del nostro tempo – lo afferma il parlamentare modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della commissione Affari sociali della Camera – I dati presentati dall’Istat sottolineano inoltre la forte articolazione del no profit sul territorio, la crescente capacità delle istituzioni del settore di differenziare le proprie fonti di finanziamento e di diversificare i servizi offerti. Un settore che non tradisce i propri valori fondati sulla solidarietà, ma è capace di fornire beni e servizi in maniera sempre più efficiente. Necessario dunque riflettere – commenta ancora Patriarca – su alcune tendenze che le principali ricerche sul no profit oggi fanno emergere: la capacità di includere, fra le risorse umane volontarie o dipendenti, fasce di popolazione che il mercato del lavoro trascura, in particolare i giovani e le donne. In merito ai profili dei volontari i dati Istat confermano una forte presenza di giovani che nonostante le difficoltà occupazionali continuano ad impegnarsi anche per acquisire competenze e relazioni da spendersi in chiave professionale. Tutte ragioni per le quali dobbiamo continuare a lavorare per dare un quadro normativo più certo alle imprese sociali, ricordando che tante di esse sono oramai parte integrante del welfare del nostro Paese. Attraverso lo strumento della legge delega, proposto recentemente anche dal presidente Matteo Renzi, il Parlamento ha l’occasione per riconoscere il lavoro di un settore fondamentale per la nostra società, sia dal punto di vista fiscale sia dal punto di vista normativo. E’ una delle grandi riforme che possiamo fare.”