Ricerca idrocarburi, sen. Vaccari “Si tutelino coste e salute”

Dai parlamentari

E’ toccato al senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, esprimere per conto del Pd la dichiarazione finale di voto sul tema della ricerca degli idrocarburi in Adriatico: “In questo ordine del giorno finale – ha spiegato Vaccari – sono contenuti indirizzi e impegni chiari che il Governo ha concordato di assumersi. Valutare con attenzione e prudenza, pur senza indugiare, ciò che serve oggi al Paese in materia energetica, significa avere a cuore l’idea di uno sviluppo sostenibile e duraturo della nostra economia”.

Il ruolo delle comunità locali nei procedimenti autorizzativi, una sospensione per l’attività di coltivazione di idrocarburi liquidi in acque territoriali, attenzione alle capacità tecnico-economiche di coloro che richiedono di fare ricerca di idrocarburi e incremento delle royalities richieste fino al 50% in modo da aumentare le risorse a disposizione del Ministero per i controlli: sono questi i punti principali degli impegni che il Governo ha concordato di assumersi in materia di ricerca, coltivazione ed estrazione di idrocarburi liquidi in mare grazie a un ordine del giorno firmato da tutti i gruppi di maggioranza sul quale il Pd ha deciso di votare a favore. La dichiarazione di voto finale è stata affidata al senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente di Palazzo Madama che ha spiegato il lavoro di approfondimento compiuto, dal giugno 2013, in Commissione, ascoltando oltre 20 interlocutori nazionali e regionali, dei territori più coinvolti in Adriatico. “Si tratta di una tematica che suscita forti preoccupazioni nelle comunità e nelle imprese situate in prossimità delle aree interessate dagli impianti – ha spiegato Vaccari – che temono rischi di incidenti e contaminazioni della costa adriatica. L’Adriatico è una sorta di grande lago chiuso e sarebbe estremamente difficile smaltire l’eventuale inquinamento prodotto. Le preoccupazioni che abbiamo raccolto nel corso delle tante audizioni effettuate sono legate sia direttamente alla tutela della salute sia alle attività economiche, in particolare la pesca, il turismo e l’agricoltura”. Attualmente nell’area del medio-alto Adriatico sono operative circa 50 piattaforme e 940 pozzi per l’estrazione del gas, prevalentemente di fronte alle coste venete ed emiliane e diverse piattaforme di estrazione del petrolio nell’area di fronte alle coste marchigiane e abruzzesi. L’attuale normativa fissa un’unica fascia di rispetto, per petrolio e gas, stabilita in dodici miglia dalle linee di costa, con divieto per le aree marine e costiere protette. Non sempre le interpretazioni della normativa sono state univoche. Con questo ordine del giorno il Governo si è assunto precisi e più cogenti impegni anche per adeguare la normativa alle direttive UE sul tema: “Valutare con attenzione e prudenza, pur senza indugiare, ciò che serve oggi al Paese in materia energetica – ha concluso il senatore Vaccari – significa avere a cuore l’idea di uno sviluppo sostenibile e duraturo della nostra economia, che sappia guardare più che nel passato ai beni comuni, alla loro tutela e salvaguardia, alla loro valorizzazione come risorse finite, alla loro bellezza e irriproducibilità come patrimonio indivisibile per tutti noi, ma soprattutto per i nostri figli”.

(fonte fotografia: AttribuzioneCondividi allo stesso modo Strocchi)