Imu – no profit, on. Baruffi “Risposta insufficiente dal Governo”

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Il viceministro all’Economia Luigi Casero ha risposto, oggi, in Aula, alla interpellanza urgente presentata da un gruppo di deputati del Pd, tra cui il modenese Davide Baruffi, sul regime di tassazione degli immobili delle associazioni no profit e gestiti per attività di promozione sociale e solidarietà: “La risposta del Governo è insoddisfacente – ha replicato l’on. Baruffi a Casero che aveva richiamato la normativa europea per giustificare la posizione dell’Esecutivo – Non si capisce perché attività tuttora riconosciute non imponibili ai fini dell’imposta sul reddito e dell’Iva sembrano diventarlo, poi, ai fini Imu. Questa situazione di incertezza danneggia gravemente enti che svolgono attività di rilevante importanza sociale nei settori dell’assistenza e dell’aggregazione”.

E’ stata discussa oggi, nell’aula di Montecitorio, l’interpellanza urgente sottoscritta da oltre trenta deputati del Pd – primi firmatari il deputato Paolo Beni, presidente nazionale uscente dell’ARCI, e l’on. Davide Baruffi, parlamentare modenese – avente per oggetto il regime di tassazione degli immobili posseduti dalle associazioni senza fini di lucro e gestiti per attività di promozione sociale e solidarietà. La questione, che riguarda naturalmente tutto il territorio nazionale, ha trovato nei giorni scorsi qui a Modena un’eco particolare, visto il ricco tessuto associativo della nostra realtà, per iniziativa dell’Arci. A rispondere in aula agli interroganti è stato il vice ministro all’Economia Luigi Casero. “Ci dichiariamo insoddisfatti della sua risposta – ha replicato in Aula, a nome del Pd, il deputato modenese Davide Baruffi alla risposta di Casero. – “Dobbiamo purtroppo constatare che ancora una volta si rinvia la soluzione ad un problema che finisce per danneggiare associazioni e comuni. Il Governo commette così un errore tecnico e politico”. “Il vice ministro Casero – spiega il deputato modenese – si è appellato ai vincoli posti dalla normativa europea in materia di “aiuti di stato”, riproponendo una definizione di cosa sia commerciale e cosa no che non è coerente con la nostra consolidata legislazione in materia fiscale. Su questa base, non si capisce perché attività tuttora riconosciute non imponibili ai fini dell’imposta sul reddito e dell’Iva sembrano diventarlo poi ai fini Imu. Questa situazione di incertezza danneggia gravemente enti che svolgono attività di rilevante importanza sociale nei settori dell’assistenza e dell’aggregazione. Un mondo che dovrebbe essere sostenuto e non penalizzato, e che giustamente rivendica certezza delle regole”. “Auspichiamo quindi – conclude l’esponente democratico – che il Governo metta mano alla materia con la delega fiscale, come pure si è impegnato a fare, e ci auguriamo che, come ci ha detto il vice ministro, questa sia l’occasione per risolvere il problema, anche convocando un tavolo che comprenda i soggetti interessati”.