A prima firma della consigliera Ilaria Franchini il Partito Democratico (con Sinistra per Modena, Modena Civica, Movimento 5 Stelle, Europa Verde – Verdi) ha presentato, in Consiglio Comunale, una mozione che richiama l’attenzione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Queste le considerazioni di Franchini, Reggiani e di tutti gli altri firmatari della mozione: «L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia e il conseguente isolamento forzato hanno avuto un forte impatto negativo sull’incidenza nella popolazione dei disturbi del comportamento alimentare, con numeri di casi in consistente crescita; l’aumento dei casi si è registrato in particolare nella fascia tra 12 e 15 anni, con un anticipo dell’insorgere di queste patologie già intorno ai 10 anni. Il 90% di chi è colpito è di sesso femminile, ma è in crescita rispetto al passato, il dato dei ricoveri maschili. Anche nella nostra Provincia, negli anni 2020, 2021 e 2022, si è assistito ad un aumento esponenziale del 33% dei casi in linea con i dati regionali e nazionali), mentre il 2023 si è caratterizzato per una stabilizzazione degli accessi. Tra le persone prese in carico il 45% delle utenti era compreso nella fascia di età 18/30 e il 39% in quella12/17 anni. Complessa è l’origine e la difficoltà della gestione familiare è significativa: questo implica che, in termini assistenziali, la sfida sia legata al buon lavoro in equipe multiprofessionale, alla prevenzione e al riconoscimento precoce dei disturbi, alla presa in carico del paziente e della sua famiglia, al lavoro di rete organizzato su più livelli e alla ricerca».
Di qui le richieste d’impegno a sindaco e giunta, ma anche al Governo: «Occorre facilitare la richiesta di aiuto, le conoscenze, l’accesso alle cure e soprattutto garantire la stabilità delle risorse impiegate su tutti i livelli di assistenza. Un primo passo è stata l’approvazione di un emendamento alla legge di bilancio 2022, fatto dal Governo Draghi, che ha inserito le prestazioni relative ai disturbi della nutrizione dell’alimentazione all’interno dei livelli essenziali di assistenza (Lea) al di fuori del capitolo della ‘salute mentale’ con un budget autonomo. L’emendamento del 2022 andava anche ad Istruire un fondo dedicato, con una dotazione di 25 milioni, che ha previsto 15 milioni di euro nel primo anno e 10 nel 2023. A inizio gennaio il Governo Meloni aveva annunciato di non mettere a bilancio i fondi destinati a questo capitolo di spesa, mettendo in allerta le Regioni, destinatarie dei fondi, i Comuni, le associazioni di settore, ma soprattutto privati cittadini preoccupati del contraccolpo sui centri di assistenza. Solo a seguito di una forte e diffusa protesta di associazioni e privati cittadini il Ministro Schillaci ha annunciato di rifinanziare il Fondo DCA anche per il 2024, stanziando 10 milioni di euro, evidenziando una mancanza di attenzione verso disturbi che sono oggi la seconda causa di morte tra i giovani. Come istituzioni, anche a Modena, abbiamo il dovere di monitorare, offrire il più ampio supporto a tutti i soggetti coinvolti nella lotta ai DCA. È necessario rimarcare al Governo l’esigenza di rendere strutturale Il Fondo dedicato, perché i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono patologie complesse. A Modena dobbiamo mantenere alta l’attenzione su questi temi, coinvolgere il Centro per la Famiglia in politiche e pratiche di ascolto, favorire l’incontro e l’ascolto tra professionisti e rappresentanti del terzo settore, rafforzare la presenza istituzionale nelle iniziative organizzate in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla dedicata alla lotta contro i disturbi alimentari che si tiene il 15 marzo e infine farsi carico di sottolineare nelle sedi opportune l’emergenza dei disturbi alimentari, incalzando il Governo sul mantenimento dei fondi a essa destinati».