Conferenza delle Donne e Segreteria provinciale del Partito Democratico di Modena: “ORA BASTA!”

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Un appello alla mobilitazione, domani, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: alle ore 11.00 ritrovo alla Panchina Rossa al Parco Pertini di Modena

Un appello alla mobilitazione di uomini e donne delle istituzioni e della società civile per interrompere e sradicare la cultura del potere e della violenza degli uomini sulle donne: è la richiesta rivolta alla comunità modenese dalla Conferenza delle Donne Democratiche insieme alla Segreteria del Partito Democratico della provincia di Modena.

Il dolore non basta più, perché ogni volta che viene commesso un femminicidio, sappiamo che accadrà di nuovo, in un calvario senza fine. Ogni 3 giorni in Italia una donna muore per mano di un uomo, solitamente suo congiunto, e un terzo delle donne possono dire di essere state vittime di una qualche forma di maltrattamento, abuso, violenza. 

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne è purtroppo di grande attualità, non solo a novembre, ma in ogni mese dell’anno. Sono più di 100 le donne uccise da gennaio 2023 e il fenomeno non accenna a fermarsi anzi sta avendo una vera e propria escalation che abbiamo il dovere di fermare. Il dolore che ci attraversa ogni volta che si ripropone un femminicidio non è sufficiente così come la sola mobilitazione: occorre un cambio di rotta. 

Dobbiamo creare insieme una nuova cultura, paritaria e non violenta; per fare questo donne, uomini, ragazze e ragazzi devono camminare fianco a fianco sostenendosi reciprocamente. 

Il PD e la Conferenza delle Donne Democratiche così come il Forum Donne si impegnano a portare avanti il contrasto alla violenza contro le donne che da sempre è una priorità.

Per questo, domani, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la giornata inizierà, a Modena, con un ritrovo a cui sono invitati a partecipare tutti i cittadini, e in particolar modo gli uomini – perché si tratta di una battaglia della quale devono farsi carico anch’essi – alle ore 11.00, presso la Panchina Rossa (simbolo della lotta alla violenza di genere, e ricordo delle vittime) posta nel Parco Sandro Pertini, in viale Martiri, di fronte alle sedi di Provincia e Prefettura. 

La violenza contro le donne e il femminicidio sono fenomeni strutturali di natura culturale che affondano le loro radici nella sperequazione di potere e nelle relazioni asimmetriche tra uomini e donne esistenti nella nostra società.

La Convenzione di Istanbul riconosce che la violenza domestica e di genere è un crimine contro l’umanità, una violazione dei diritti fondamentali delle bambine, delle ragazze e delle donne e stabilisce che le misure a contrasto debbano essere di Prevenzione, Protezione, Procedimento contro i colpevoli (repressione) e politiche integrate (4P). 

Per il Partito Democratico è da sempre una priorità liberare le donne dalla violenza, e per questo motivo abbiamo proposto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul femminicidio, contribuito a far approvare diverse leggi e cercato di investire in modo significativo sulla rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio, uno dei principali presidi a sostegno della libertà femminile.

Abbiamo collaborato a migliorare il testo del governo sulle misure cautelari, in continuità con il lavoro fatto nella precedente legislatura e le indicazioni delle relazioni della Commissione femminicidio. 

Ma abbiamo detto che per essere efficaci servono risorse e serve la formazione delle operatrici e degli operatori. Un disegno di legge così importante non può essere a invarianza di risorse. Il nodo principale per aggredire la violenza rimane infatti la necessità di riconoscerla subito e di credere alle donne che si rivolgono alle forze dell’Ordine e ai presidi sanitari. Un’azione tempestiva può salvare una vita. Inoltre, ancora una volta, non si interviene sulla prevenzione primaria. 

Dobbiamo occuparci di educazione all’affettività e al rispetto nelle scuole e nella società. Per noi la prevenzione è fondamentale per incidere su un fenomeno di natura culturale, trasversale a titolo di studio, cittadinanza, età, censo. 

Va contrastata la cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione: occorre intervenire sull’educazione, sulla cultura del Paese.