‘La Commissione europea ha proposto un incremento del Fondo europeo di Solidarietà. Bene Bruxelles, male invece Roma: i ritardi del governo nazionale colpiscono i Comuni che rischiano di tagliare i servizi’. ‘Con la proposta di revisione del bilancio settennale presentata dalla Commissione europea il 20 giugno, per la prima volta l’esecutivo UE propone un aumento dei tetti di spesa di ben 80 miliardi, tra cui un incremento della ‘Riserva di solidarietà e per gli aiuti d’urgenza (SEAR)’ e quindi anche del Fondo di solidarietà per le catastrofi naturali, in esso contenuto. E’ un’ottima notizia. I disastri climatici sono sempre più frequenti, l’abbiamo visto in Emilia-Romagna con le alluvioni straordinarie dovute a piogge torrenziali, ma anche in Belgio e Germania l’anno scorso’.
Con queste parole Elisabetta Gualmini, membro della Commissione Bilanci del Parlamento Europeo, commenta la proposta della Commissione, che prevede, tra le altre cose, più risorse al Fondo di solidarietà per quasi 200 milioni di euro.
‘Il bilancio europeo – continua Gualmini – è lo strumento principale che dà forza e concretezza all’Unione. Più risorse sono necessarie per un’Europa forte e capace di rispondere alle sfide che i sindaci e gli amministratori locali vivono ogni giorno a seguito degli eventi catastrofici di maggio’. ‘Questa – continua Gualmini – è l’Europa per cui mi sono sempre battuta: un’Europa che vuole investire di più sulla protezione e la solidarietà nei confronti dei suoi cittadini: dalle catastrofi naturali alla guerra in Ucraina, dall’immigrazione fino all’innovazione e all’impresa. Si tratta di impegni concreti e immediati. Cioè di quello di cui oggi le regioni e i comuni colpiti dalle inondazioni eccezionali di maggio hanno davvero bisogno e che però da Roma non arriva’.
‘Va ricordato infatti – conclude Gualmini – che siamo a due mesi dalla catastrofe e i Comuni colpiti rischiano di indebitarsi ulteriormente e di tagliare servizi essenziali perché i fondi del Governo ancora non sono disponibili. Abbiamo aspettato un mese e mezzo per la nomina del Commissario! I fondi stanziati – 2,5 miliardi – non sono sufficienti per i quasi 9 miliardi di danni, per le 12 mila aziende agricole colpite, le 14.200 imprese danneggiate, i 3.300 cantieri da aprire in montagna, i 73 mila edifici colpiti. L’Europa c’è, il governo per ora no’.