Il capogruppo nell’Unione dei Comuni del Gruppo ‘Liste Civiche – Pd Bassa modenese’, Paolo Negro, commenta le parole della capogruppo Ucman della Lega Lavinia Zavatti che nei giorni scorsi ha chiosato sul tentato ‘colpo con destrezza della minoranza’ su di un documento inerente il Transit Point Ferroviario, obiettivo già previsto e parte integrante del Piano strategico di sviluppo adottato dall’Unione, documento che si è preteso di mettere a voti, con un colpo di mano dopo mezzanotte, ed infine votato da 8 consiglieri su 24, tanto lo si riteneva importante.
“Leggo con stupore – spiega Paolo Negro, capogruppo de Liste Civiche Pd – Bassa Modenese – le parole roboanti di Lavinia Zavatti, capogruppo della Lega nel Consiglio dell’Unione. Uno stupore che, scevro da tanto fumo negli occhi, non può non diventare altro, ed altro positivo. Lo dico con una parola: benvenuti a bordo! Transit Point Ferroviario, urla il centrodestra con una mozione che sembra avere l’ambizione di azzerare il contachilometri al giorno in cui ci si è destati. Bastava poco, tipo partecipare al Convegno Unione & Nomisma del gennaio 2022. Bastava ancora meno: leggere la programmazione dell’Unione allegata al Bilancio del 2022 e, dopo l’ultimo Consiglio della settimana scorsa, il nuovo Documento unico di programmazione dell’Unione 2023. Vi risulterà così facile ‘scoprire’ che questa è un’idea chiave lanciata dall’Unione nel gennaio 2022 con Nomisma, unitamente ad altre 11 idee forza.
Come ho detto in Consiglio: perché imporre un voto, dopo mezzanotte, approfittando proditoriamente dell’assenza di alcuni consiglieri della maggioranza civica e Pd di centrosinistra, se si ha davvero a cuore l’idea? Perché non andare in Commissione, come ho proposto (a proposito: esprimereste la presidenza giusto da 4 anni, e qui mi fermo), quando sarà pronto lo Studio di prefattibilità di Nomisma? Ci volete andare prima, per fare il punto e piantare una bandierina? Noi ci siamo, abbiamo detto in Consiglio, ma non mortifichiamo il Parlamento della Bassa Modenese. Tutte le nostre ragionevoli proposte sono state rifiutate, perché avete voluto approfittare della rocambolesca temporanea ‘maggioranza’ di 10 o 8 consiglieri su 24. E noi avremmo dovuto stare lì ad assistere alla mortificazione del ruolo del Consiglio? Decisamente no, amici ed amiche del centrodestra. O almeno, noi no: siamo ricorsi ad un classico della tecnicalità parlamentare, da qualche centinaio di anni, proprio come extrema ratio per tutelare la dignità di quel luogo, il Consiglio dell’Unione. Luogo della rappresentanza, in capo all’ente più rappresentativo, all’Unione, degli interessi generali di tutta la Bassa modenese, ed ogni riferimento alla Mirandolexit è voluto. È voluta cioè la sottolineatura che questo Parlamento della Bassa modenese è il luogo dove si svolge il dibattito politico che conta su ‘dove va la Bassa modenese’. L’avete non a caso presentata lì la vostra mozione sul Transit Point Ferroviario. Non a Mirandola, a egemonia e guida monocolore leghista, che è alla deriva in termini di incidenza sulle sorti della Bassa modenese (e non solo). Come il Parlamento e il Governo inglese. Ma un giorno quella ferita al sogno europeista si ricomporrà, come la Mirandolexit. Per volontà del popolo. Perché Mirandola, il cui nome è noto nel mondo, non merita questo. Benvenuti, quindi. Prendiamo il buono: iniziamo fin d’ora un approfondimento sul tema, poi arriverà lo Studio di Nomisma. Per questo faremo innanzitutto pedagogica chiarezza (la povertà della mozione approvata lo chiede) con un’interpellanza nel prossimo Consiglio, dopo la quale presenteremo subito un mozione non inventiva che, discussa in Commissione, approdi auspicabilmente ad un voto unitario in Consiglio, con Nomisma, magari per raccontare al Consiglio il lavoro che hanno fatto e stanno facendo sul tema. Quindi ora le parole sono due: benvenuti e grazie”