Disagio giovanile, Pd città di Modena “Nella scuola c’è bisogno di regole e soprattutto di figure educative”

Modena, slider

Il Partito democratico della città di Modena commenta l’ultimo episodio di violenza accaduto all’istituto Corni di Modena: “Fratelli d’Italia strumentalizza il fatto e getta discredito sull’intera popolazione studentesca. Quello che serve è un modello scolastico diverso in cui siano coinvolti educatori professionali socio-pedagogici, pedagogisti e psicologi per seguire i ragazzi più fragili”.

Sull’ultimo episodio accaduto presso gli istituti Corni tecnico e professionale è giusto che indaghino le autorità preposte, perché deve essere fatta luce e i responsabili di quanto accaduto dovranno naturalmente rispondere per quanto commesso. La scuola deve essere un luogo sereno e sicuro per studenti e studentesse, docenti e collaboratori scolastici; si tratta di una condizione per noi imprescindibile. Massima solidarietà dunque alle vittime di un atto che – qualora dovesse essere accertato dalle autorità competenti – sarebbe gravissimo. Tuttavia rigettiamo con fermezza il tentativo di strumentalizzare questi fatti da parte di Fratelli d’Italia, che in questo modo gettano discredito sull’intera popolazione studentesca delle due scuole modenesi, che non meritano questo trattamento.

Le regole devono certamente essere rispettate ma crediamo in un modello scolastico diverso, perno della comunità educante, in cui soprattutto gli adolescenti più fragili e in difficoltà, quelli con bisogni educativi speciali, siano seguiti da figure educative preposte, con il coinvolgimento di tutta la comunità, a partire da polizia locale, esponenti del mondo delle istituzioni e del volontariato. Per questo motivo chiediamo che venga data piena attuazione alla legge Iori (n. 2443), approvata nel 2017, che riconosce la figura professionale dell’educatore, ma soprattutto che questo governo non affossi la proposta di legge 2313, sempre della ex senatrice Iori, che propone l’istituzione sul territorio di “scuole polo” per l’inclusione in cui è prevista la presenza di educatori professionali socio-pedagogici, pedagogisti e psicologi. Ricordiamo infine che proprio questo governo ha detto no all’emendamento al decreto milleproroghe per incrementare il bonus psicologo, che era diventato permanente grazie a un’iniziativa del Partito democratico.