Negro: “Governo intervenga su caro prezzi materie prime”

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“Per non interrompere la ricostruzione post terremoto”, spiega il capogruppo Pd in Ucman Paolo Negro, “l’adeguamento del prezziario regionale in discussione è una risposta importantissima, varrà per i cantieri futuri, ma serve una norma primaria nazionale immediatamente applicabile anche ai cantieri già in corso. La mozione che abbiamo presentato chiede di intervenire su questo”. La nota:

Ieri sera il Consiglio dell’Unione dei Comuni Area Nord ha votato all’unanimità una mozione presentata dal gruppo consigliare Liste Civiche – PD e sottoscritta anche dal gruppo +Mirandola, a firma dei rispettivi capigruppo Paolo Negro e Giorgio Siena, in relazione alle gravi conseguenze del caro prezzi delle materie prime per i cantieri pubblici e privati.

La mozione è rivolta a tutti i parlamentari eletti in Emilia-Romagna e al presidente della Regione Stefano Bonaccini affinché intervengano sul governo perché adotti le misure necessarie e, nel decennale del sisma, per chiedere la continuità di quelle norme collegate allo stato d’emergenza che servono ad accompagnare il completamento della ricostruzione.

“L’aumento dei prezzi delle materie prime, unitamente al ritardo nelle forniture delle stesse, grava pesantemente su tutta l’edilizia e rischia di compromettere anche il passo della ricostruzione post terremoto – spiega il capogruppo Liste Civiche – PD Paolo Negro -. La ricostruzione del nostro territorio è a buon punto e costituisce senza dubbio un modello virtuoso per il Paese raggiungendo complessivamente oltre il 90% dell’utilizzo dei fondi, ma i tanti cantieri pubblici e privati aperti sono rallentanti o bloccati da questo aumento esponenziale dei costi. L’adeguamento del prezziario regionale in discussione è una risposta importantissima, varrà per i cantieri futuri, ma serve una norma primaria nazionale immediatamente applicabile anche a quelli già in corso, una norma che possa valere per i cantieri già aperti e i contratti già firmati, per la ricostruzione pubblica e privata. Per raggiungere questo scopo è necessario un intervento di governo e Parlamento, ai quali chiediamo al contempo di prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 dicembre del 2022, proprio per completare la nostra ricostruzione o comunque garantire la continuità delle norme straordinarie che l’hanno resa possibile, a partire da quelle relative al personale che lavora alla ricostruzione. Siamo nel decimo anniversario del terremoto, siamo un modello per il Paese, ma è fondamentale questa risposta del Governo”.