Mirandola, Mantovani “Quale progetto per l’università?”

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“L’argomento dell’università non compare, se non per cenni generici, tra gli indirizzi e le linee strategiche del Bilancio di previsione 2022”, sottolinea la consigliera Pd di Mirandola Alessandra Mantovani, “chiederemo di convocare un Consiglio comunale straordinario per capire quali siano gli indirizzi dell’attuale amministrazione mirandolese su questo tema”.

“Il recente rapporto sulle linee di sviluppo del nostro territorio presentato dalla società Nomisma ha indicato e in qualche modo ufficializzato, nelle parole del rettore dell’Università di Modena e Reggio, la strategicità della formazione universitaria e ha reso pubblico il progetto di portare sul nostro territorio il nuovo corso di laurea magistrale interateneo di Ingegneria dei sistemi medicali della persona.

La centralità di Mirandola per dare attuazione a questa irripetibile potenzialità è sotto gli occhi di tutti. L’indirizzo dei corsi universitari e il nesso con il distretto biomedicale implicano una relazione integrata e virtuosa con il TPM Mirandola, le start up che afferiscono ad esso, l’ITS e il sistema dell’istruzione superiore che nella nostra città hanno sede. Questo argomento fondamentale non compare però, se non per cenni generici, tra gli indirizzi e le linee strategiche del Documento Unico di Programmazione 2022-2024 che accompagna il Bilancio di Previsione 2022. Il Pd chiederà di convocare quindi un Consiglio comunale straordinario per capire quali siano gli indirizzi dell’attuale amministrazione mirandolese su questo tema. Le misure da mettere in campo sono varie e tutte cruciali: bisogna ovviamente trovare spazi per la didattica e la ricerca, ma anche creare condizioni attrattive e convenienti per l’accoglienza di coloro che, docenti e studenti, personale tecnico e amministrativo, arriveranno a Mirandola. Servirà quindi organizzarsi per fornire affitti agevolati, studentati e foresterie, ma anche servizi culturali e ricreativi come ristoranti, negozi, palestre, teatro e librerie. Accanto alla ridefinizione degli spazi del Polo scolastico e della ricerca di via 29 Maggio e dello stesso Tecnopolo, le cui tempistiche scontano un evidente e mai giustificato ritardo, questa progettualità potrebbe intrecciarsi virtuosamente con il rilancio e ripopolamento del centro storico. Si pensi al nuovo polo culturale della biblioteca di piazza Garibaldi, di cui si prevede la consegna entro il 2022, anche qui con un anno di ritardo; al progetto dell’ostello, rimasto silente per due anni; all’edificio dell’ex Collegio dei Gesuiti, che la giunta Benatti aveva destinato potenzialmente ad accogliere proprio gli spazi della didattica universitaria, e di cui ancora non si conosce la destinazione. Di tutto questo ad oggi non si è parlato da parte dell’amministrazione Greco, nemmeno a livello di linee di indirizzo per il prossimo triennio. Invece noi riteniamo che solo una progettualità che poggi su un’idea complessiva della città e dei suoi spazi, capace di uno sguardo che non sia sempre e solo retrospettivo, possa dare corpo alle ambizioni universitarie a cui la nostra città può legittimamente aspirare. Non c’è tempo da perdere. Se Mirandola non sarà in grado di portare proposte convincenti e di investire su questo grande progetto di rilancio culturale, economico e produttivo, sarà qualcun altro a farlo. Il Comune di Carpi si è mosso per tempo già nel 2020, prevedendo per l’anno accademico 2022-2023 l’attivazione di un Corso di laurea in Ingegneria. Mirandola deve essere all’altezza di questo obiettivo e non perdere un’occasione decisiva, a cui lo stesso PNRR potrà dare il respiro di nuove risorse”.