Gd Bassa “Bene proposta corso universitario su Biomedicale nell’Area Nord”

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Ecco il commento dei Giovani Democratici della Bassa modenese alle proposte per arricchire l’offerta formativa presentate nel rapporto “Strategie e progetti per l’Area Nord Modenese” redatto da Nomisma: “Dopo l’arrivo degli studenti la sfida sarà far sì che, una volta completati gli studi, questi non solo possano trovare lavoro, ma possano decidere di costruire la propria famiglia e il proprio futuro nel nostro territorio”.

“Come Gd Bassa modenese salutiamo positivamente l’interesse di Nomisma per il nostro territorio e la presentazione di diversi progetti necessari, finanziabili attraverso le risorse del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza, per sostenere lo sviluppo sociale ed economico della Bassa modenese. Quanto emerso conferma che questo territorio, se agisce in maniera coordinata e corale, ha tutte le condizioni e i requisiti necessari per gettare solide fondamenta su cui costruire un futuro volto a migliorare la qualità della vita dei e delle propri/e cittadini/e. In particolare, la proposta di attivare un corso universitario interateneo dedicato alla formazione di nuovi profili professionali da inserire nel polo biomedicale va nella direzione che da anni auspichiamo e che abbiamo fatto presente proprio al Presidente Bonaccini lo scorso maggio a Mirandola. Crediamo che questa opportunità non solo rafforzi la già ricca offerta formativa presente, con il Tecnopolo e l’ITS; bensì, certifichi da un lato come il polo Biomedicale rappresenti un asset fondamentale non solo per la Bassa modenese e, dall’altro, getti le basi per invertire quell’idea secondo cui la Bassa sia solo un dormitorio per i lavoratori della città.

Infatti, l’arrivo di giovani studenti e studentesse sul nostro territorio pone la sfida di far sì che, una volta completati gli studi, questi non solo possano trovare lavoro nel nostro territorio, ma possano decidere di costruire la propria famiglia e il proprio futuro. Per far sì che questi progetti diventino quanto prima realtà, non solo riteniamo fondamentale lavorare affinché si superino le criticità presenti, partendo dalla mobilità e dalla transizione ecologica, ma si lavori anche per garantire una serie di servizi che rafforzino ulteriormente la socialità, duramente colpita negli ultimi due anni di pandemia”.