“Il Partito Democratico è in prima linea e assolutamente determinato a valutare ogni percorso utile a perseguire l’obiettivo di ridurre il più possibile nuove morti e infortuni sul lavoro. Organizzeremo un percorso di confronto con sindacati ed associazioni di categoria”, affermano i membri della segreteria della provincia di Modena Poggi e De Lillo commentando il report Inail.
“Come segreteria provinciale avvieremo in provincia un percorso di confronto con sindacati ed associazioni di categoria sul tema della sicurezza sul lavoro”, affermano il responsabile Economia e Lavoro della segreteria provinciale Pd Alessandro Poggi e il responsabile sicurezze Carmelo De Lillo commentando il report Inail riguardante le morti e gli infortuni sul lavoro in Italia nel 2021. “Quelle delle morti sul lavoro – spiegano i Dem – è stata definita una ‘piccola guerra civile’ e deve finire. Si tratta di una vera emergenza che la politica deve contrastare con ogni mezzo a sua disposizione, il Partito Democratico è in prima linea e assolutamente determinato a valutare ogni percorso utile a perseguire l’obiettivo di ridurre il più possibile nuove morti e infortuni sul lavoro.
Sul versante dei controlli, gli organici dell’ispettorato sono evidentemente carenti per garantire capillari e accurati controlli; salutiamo quindi con piacere l’annuncio dell’assunzione di oltre mille nuovi ispettori che hanno il compito anche di migliorare il monitoraggio delle procedure di sicurezza adottate sui posti di lavoro. Anche con i nuovi innesti, gli organici restano però insufficienti. Le sanzioni e le pene nei confronti delle aziende che non rispettano le regole devono essere garantite, soprattutto quale deterrente a comportamenti irregolari e pericolosi, su tutto il territorio nazionale.
Resta però la formazione dei lavoratori secondo noi l’azione su cui puntare maggiormente, le sanzioni sono essenziali ma si attivano spesso dopo che si sono verificati gli incidenti; la formazione consente di agire prevenendo i tragici eventi che sono all’ordine del giorno; nella direzione della formazione andrebbero dirottati maggiori investimenti ed essa deve essere seria, costante e calibrata sulle caratteristiche dell’azienda e sulla tipologia dei lavoratori presenti.
Sempre per agire in via preventiva, anche la normativa sugli appalti dovrebbe essere modificata, prevedendo criteri di aggiudicazione dei lavori dove qualità e sicurezza siano attività imprescindibili, non lasciando che sia il massimo ribasso lo strumento di valutazione vincente”.
Lo scorso anno si sono registrate infatti 1221 morti sul lavoro (delle quali il 60% sul posto di lavoro ed il restante 40% nel tragitto casa-lavoro), 49 in meno rispetto al 2020, annata che risente però degli effetti della pandemia Covid, ma di più rispetto al 2019 e agli anni precedenti.
Desta particolare preoccupazione l’aumento del 20,5% degli infortuni che hanno interessato gli under 34; tale dato che fa molto riflettere. Gli infortuni e le patologie di origine professionale crescono anche rispetto al 2020.