Violenza di genere, Gd Sassuolo “Comune intercetti i fondi della Regione”

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I Giovani democratici di Sassuolo esortano il Comune ad attivarsi per intercettare i fondi messi a disposizione dalla Regione per aiutare le vittime di volenza di genere. “Siamo contenti di poter dire che la nostra Regione dopo i tragici fatti di Sassuolo sia passata dalle parole di cordoglio e di condanna a misure concrete di contrasto”, affermano i Gd Sassuolo. Ecco la nota:

“Come Giovani Democratici esortiamo il Comune di Sassuolo e tutta l’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico ad intercettare i fondi messi a disposizione dalla Regione per potenziare la rete anti-violenza già esistente al fine di garantire sempre di più assistenza alle persone bisognose – afferma il coordinatore Gd Distretto Ceramico Filippo Simeone -. Ad ora nella previsione del bilancio comunale di Sassuolo non c’è purtroppo nulla che parli di questi temi, come ben poco c’è riguardo cultura e solidarietà.

Da parte nostra, come Gd Distretto Ceramico, siamo contenti di poter dire che la nostra Regione, a distanza di poco più di un mese dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne e dai tragici fatti di via Manin a Sassuolo, sia passata dalle parole di cordoglio e di condanna a misure concrete di contrasto. All’interno della nuova legge di bilancio per gli anni 2022-2024 sono infatti previsti rafforzamenti agli aiuti alle persone vittime di violenza. Parliamo di un’integrazione al Reddito di libertà, di reinserimento sociale e lavorativo e il diritto alla casa, una casa sicura e accogliente. Importante, quindi, è il finanziamento per il potenziamento dei centri antiviolenza territoriali e di Case rifugio. Parliamo di un totale di 2 milioni di euro che serviranno anche per finanziare progetti di sensibilizzazione sui temi di hating e di violenza online come cyber stalking, revenge porn, hate speech. Una specifica va fatta sul Reddito di libertà, che è un aiuto economico di 400 euro al mese al massimo per un anno. È rivolto a donne vittime di violenza e in difficoltà al fine di rendere autonoma la persona dal suo carnefice. Per l’Emilia-Romagna i fondi nazionali per questo tipo di aiuto economico sono stati 300mila euro, ma nella legge di bilancio regionale è stato stanziato un milione di euro in più come integrazione e per ampliare la possibile platea, dato che vi è il rischio che ci siano persone idonee senza aiuti.

Noi pensiamo che ogni fenomeno di violenza, compresa quella domestica, si combatta dando possibilità di accoglienza e di sicurezza alle donne così da incentivarle a denunciare e agendo sulla cultura fin dalle scuole per cambiare la visione patriarcale che considera la donna come oggetto”.