Ospedale Mirandola, Ganzerli “La giunta Greco ha preso la strada del disimpegno”

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Il capogruppo Pd Mirandola Roberto Ganzerli ha commentato il Consiglio comunale aperto sulla sanità dove è stata votata all’unanimità la petizione lanciata per rivedere il Pal: “Inutile senza gli interlocutori politici di riferimento”. La nota:

“Un Consiglio comunale aperto sulla sanità senza gli interlocutori politici provinciali e regionali di riferimento e dove i tecnici dell’Azienda sanitaria presenti non intervengono non serve a nessuno”. Con queste parole Roberto Ganzerli, capogruppo Pd di Mirandola commenta il Consiglio comunale di martedì 9 novembre tenutosi all’Auditorium Montalcini di Mirandola dove è stata votata all’unanimità la petizione lanciata per rivedere il Pal. Ganzerli si chiede perché non si sia concordata una data con il sindaco di Modena Muzzarelli invece di chiamarlo quando era all’assemblea Anci insieme al presidente della repubblica Mattarella; e quali accordi ci fossero fra la giunta Greco e i vertici dell’Asl presenti che hanno disatteso i loro interventi in scaletta, un silenzio a cui il sindaco Greco non ha replicato. Il capogruppo del Pd Mirandola attacca inoltre la comunicazione dall’amministrazione verso la cittadinanza che ha portato ad avere poche decine di persone presenti ad un incontro incentrato su un tema così importante e delicato. “A pensar male – afferma Ganzerli – si potrebbe dedurre che la giunta leghista, non potendo risolvere i problemi dell’ospedale, come dichiarato pomposamente in campagna elettorale, abbia preso la strada del disimpegno, come dichiarato tra altro apertamente in Consiglio dove si è scaricata tutta la colpa sulla Regione. Noi crediamo invece che per fare la politica, quella vera, bisogna essere presenti ai tavoli di confronto provinciali e regionali con le proprie idee cercando di guardare avanti in un sistema socio sanitario in continua evoluzione dove ai problemi locali si sommano quelli nazionali. La petizione presentata dal Pd va in questo senso e per queste ragioni la porteremo in Regione, perché è quello il luogo dove l’ospedale deve tornare prioritario nella discussione politica organizzativa quando si parla di sanità in Emilia Romagna”.