Garanzia bambini, Gualmini “L’Europa c’è, ora un piano nazionale”

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Presentata dalla Commissione Europea la Child Guarantee, la misura per l’infanzia che dovrà affrontare la povertà minorile in Europa. Gualmini: ‘Il 26 % dei bimbi a rischio esclusione sociale, ora parta uno sforzo collettivo per affrontare questa sfida’.

Garantire che tutti i bambini a rischio di povertà ed esclusione abbiano accesso a scuole e asili, al medico, a una casa e un’alimentazione adeguati. Sono questi gli obiettivi della Child Guarantee, la ‘garanzia per i bambini’ presentata oggi dalla Commissione Europea e che rappresenta uno dei pilastri di quell’Europa sociale su cui il Parlamento Europeo sta lavorando da inizio mandato. ‘Oggi è un giorno importante perché mettiamo i bambini al centro dell’agenda politica. Perché assicurare salute e benessere ai bambini di oggi vuol dire creare adulti sani e capaci di affrontare le sfide future’. Con queste parole Elisabetta Gualmini – parlamentare europea del Partito Democratico – ha commentato la presentazione questa mattina da parte della Commissione Europea della Strategy on Children’s rights e in particolare della Raccomandazione per una Child Guarantee che entro giugno dovrà adottare il Consiglio. ‘La Child Guarantee – continua Gualmini – è il primo grande piano contro la povertà in Europa e dovrà dare risposta a quel 26% di bambini che sono a rischio di povertà ed esclusione. In particolare in questo periodo in cui milioni di famiglie sono chiuse in casa ormai logorate e esauste dall’assenza di servizi educativi e di socialità, abbiamo compreso ancora di più le esigenze dei più piccoli e come asili e scuole siano centrali nella loro e nella nostra vita. Bisognerà agire su quel fronte, ma non solo. In Italia infatti questa misura dovrà diventare un piano unico di azione nazionale di contrasto alla povertà minorile. Non solo dare asili nido gratuiti alle famiglie, ma anche salari dignitosi ai genitori, una casa e un pasto adeguato. Servono sia servizi che trasferimenti economici e soprattutto serve uno sforzo collettivo della politica, del terzo settore e dei privati per affrontare la povertà con il contributo di ognuno, dall’ istruzione alla sanità fino alle politiche abitative e alla giustizia. I finanziamenti – conclude Gualmini – ci sono e aumenteranno con il contributo del governo. In particolare il Fondo Sociale Europeo, di cui abbiamo da poco approvato il regolamento. Dobbiamo essere sicuri che i soldi vadano direttamente ai bambini, per la loro istruzione e salute e per questo avremo bisogno determinazione, coesione e coordinamento. L’Europa oggi c’è.