Università, Matteo Manni “Si proroghi l’Anno accademico”

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Matteo Manni, segretario dei Giovani democratici della provincia di Modena, rilancia l’appello delle associazioni universitarie che hanno chiesto la proroga a giugno della chiusura dell’Anno accademico e la previsione di una sessione di Laurea straordinaria, come già avvenuto l’anno scorso. Ecco la sua dichiarazione:

“Oltre alla scuola, anche l’università ha subito fortemente l’impatto della pandemia. Siamo infatti ormai vicini all’anno di chiusura degli Atenei, delle Biblioteche e delle aule studio, con piccole eccezioni in alcune città o per brevi periodi a ridosso dell’estate. Queste chiusure insieme a quelle dei laboratori, i rallentamenti nei prestiti librari, la sospensione dei ricevimenti in presenza e dei tirocini hanno rallentato, se non bloccato, il percorso accademico di chi sta preparando la tesi di laurea o si trova a sostenere gli ultimi esami. A fronte di una riduzione così drastica dei servizi, le rette sono rimaste pressoché invariate. Rette che queste studentesse e questi studenti dovranno pagare al termine dell’Anno accademico, al momento fissato per la fine di marzo. Con l’importante eccezione della No Tax Area portata fino a 30mila euro di ISEE (misura che ha permesso di evitare il crollo delle immatricolazioni, fino a permetterne un aumento negli atenei del Meridione) poche sono state le misure a sostegno degli universitari e lo stesso futuro dell’università italiana è spesso passato in secondo piano nel dibattito pubblico durante questi mesi di emergenza. Come Giovani democratici della provincia di Modena riteniamo necessario prima di tutto prorogare il termine dell’Anno accademico a giugno, prevedendo una sessione di Laurea straordinaria, come è già avvenuto nel 2020. Non sono gli studenti ad essere in ritardo, per questo è doveroso che il Ministero dell’Università ascolti il sindacato UdU e le altre associazioni universitarie di centrosinistra che stanno chiedendo questa proroga in molti Atenei, compresa Unimore. Non si può far pesare sui giovani il prezzo della pandemia, che sia in termini di tasse, tempo o opportunità perse”.