Fava e Poggi “Tutelare i rider, lavoratori ‘deboli’ nell’era Covid”

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Il Partito democratico modenese ha messo a punto un documento politico di indirizzo che verrà inviato alle Amministrazioni locali della provincia sul tema della tutela dei rider. “I lavoratori che si occupano delle consegne a domicilio – spiegano il segretario provinciale Pd Davide Fava e il responsabile Economia e Lavoro nella Segreteria provinciale Pd Alessandro Poggi – non si sono mai fermati in questi mesi di pandemia e rappresentano una delle categorie meno garantite. E’ necessario quindi che vengano adottate misure concrete a loro tutela e che anche gli Enti locali prendano posizione su questo tema”. Ecco le proposte del Pd provinciale:

“Abbiamo elaborato un documento politico sul tema dei rider, che analizza la situazione italiana e locale e, attraverso idee e proposte concrete, mette a disposizione di Enti locali e Regione alcune possibili linee di azione. Si parte dalla constatazione della inadeguatezza del nuovo Contratto Nazionale dei rider nel fornire diritti veri a questi lavoratori e si auspica il raggiungimento di un nuovo accordo che porti la firma anche dei sindacati confederali. Si propongono poi alcune possibili misure attuabili a livello locale per migliorare nel concreto le condizioni di lavoro dei rider, a cominciare dalla realizzazione di strutture al chiuso nelle città che possano fungere da riparo e punto di raccolta e al cui interno siano previsti alcuni servizi minimi per i rider, come la possibilità di caricare le batterie del telefono o di aggiustare le biciclette danneggiate. Particolare attenzione serve anche ai percorsi ciclabili. Sempre, ma ancora di più con la pandemia in corso, è poi fondamentale la sicurezza personale di questi lavoratori: non si può prescindere dalla rigorosa fornitura di DPI, dalle assicurazioni per malattia e infortunio da parte delle piattaforme, ma anche da un programma di screening per Covid 19 in una categoria di lavoratori così esposta ai rischi epidemiologici. Occorre avere come obiettivo la realizzazione di una ‘Carta dei rider’ locale che stabilisca alcuni diritti minimi dei rider che prescindano dalla qualificazione giuridica del loro rapporto di lavoro: compenso orario fisso ed equo, tutela della salute tramite assicurazione su infortuni e malattia, indennità per lavoro festivo e notturno, sospensione del lavoro in caso di condizione meteorologiche estreme, diritto allo sciopero e a formare organizzazioni sindacali, diritto alla disconnessione. È fondamentale, infine, vincolare le piattaforme del territorio al rispetto di tali diritti minimi, così come è importante la sensibilizzazione degli esercenti che usano le piattaforme per le consegne ad utilizzare le App ‘etiche’ (di cui si potrebbe stimolare la nascita a livello locale) o con maggiore responsabilità sociale”.