Gualmini-Mori “Occupazione femminile, dati drammatici”

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Elisabetta Gualmini ‘In 3 mesi persi 22 mila posti di lavoro per le donne in Emilia-Romagna. Il Parlamento europeo al lavoro sulla parità salariale; gli stati recepiscano la convenzione di Istanbul’. Roberta Mori ‘L’Europa nella direzione auspicata, ora necessario il women new deal’.

‘I dati che stanno emergendo sull’impatto sociale del Covid-19 in Emilia-Romagna confermano che le donne sono, in modo drammatico, le più penalizzate da questa crisi: da marzo a maggio nella nostra regione si registrano infatti 22 mila contratti di lavoro dipendente in meno per le donne, quasi il 57% del totale complessivo dei posti persi. E’ evidente che l’impattato su commercio, alberghi, turismo e in generale sui servizi riguarda soprattutto sulle donne’. Elisabetta Gualmini, parlamentare europea del Partito democratico, interviene sui dati relativi all’andamento dell’occupazione femminile in Emilia-Romagna, nel giorno dell’approvazione in Parlamento Europeo della relazione sulla ‘Gender Equality’ – di cui è relatrice per il gruppo S&D – che accompagnerà la strategia europea sull’uguaglianza di genere per i prossimi cinque anni. ‘In Europa stiamo lavorando perché l’uguaglianza di genere sia realizzata attraverso misure concrete – continua Gualmini – come la parità salariale uomo-donna, il riconoscimento dell’enorme lavoro di cura informale svolto dalle donne, maggiori servizi per la conciliazione vita-lavoro e il recepimento immediato della convenzione di Istanbul sulla violenza sulle donne. La nuova strategia europea sull’uguaglianza di genere è ambiziosa e lancia un nuovo piano di azione perché le donne siano messe al centro dell’agenda politica anche a livello nazionale e locale’. Tra i dati più rilevanti sull’occupazione femminile in Emilia-Romagna, emerge come nel primo trimestre di quest’anno la riduzione dell’occupazione interessi solo ed esclusivamente le donne – con oltre 7 mila occupate in meno a livello regionale – mentre l’occupazione maschile risulta in leggero aumento. Infine, sulle richieste di cassa integrazione in deroga presentate al 30 giugno 2020, a livello regionale oltre il 60 % – cioè 66 mila dei 109.127 lavoratori interessati dalle domande finora autorizzate – è rappresentata da donne. ‘Il lavoro che si sta realizzando in Europa sull’uguaglianza di genere va nella direzione auspicata e su cui anche la nostra regione sta lavorando da tempo in attuazione della convenzione di Istanbul – afferma Roberta Mori, consigliera regionale e componente della Direzione nazionale del Partito democratico. Oltre all’impatto occupazionale, va ricordato il persistere degli stereotipi, delle discriminazioni e delle violenze di genere, la disparità di trattamento delle donne nella sanità o la scarsa rappresentanza femminile nei luoghi decisionali. Bisogna avere un approccio integrato sulla questione di genere, un vero e proprio women new deal: la ripartenza post-Covid può essere l’occasione, anche per la Regione, per rafforzare ulteriormente le proprie politiche in questo settore’.