Le consigliere Pd del Comune di Modena Federica Venturelli e Ilaria Franchini sono le prime firmatarie di un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione cittadina a istituire al proprio interno la figura dell’accessibility manager e ad attivarsi per individuare una sede fisica che possa diventare punto di rifermento per tutto il mondo della disabilità.
Molto spesso cambiare le regole non è solo una questione di volontà, ma anche di competenze specifiche e relazioni con tutti i soggetti coinvolti. E’ sulla base di esperienze mutuate dai Paesi del Nord America e del Nord Europa, peraltro sperimentate anche nei Comuni di Bologna e Torino, che le consigliere del Pd Federica Venturelli e Ilaria Franchini hanno presentato in Consiglio comunale a Modena un ordine del giorno che chiede l’istituzione del cosiddetto “accessibility manager”, una figura in grado di identificare e risolvere i fattori che impediscono alle persone con qualsiasi tipo di disabilità di vivere una via di relazione completa e accedere al maggior numero di attività possibili. “In sostanza – dicono Venturelli e Franchini – l’accessibility manager è un facilitatore che promuove una programmazione delle politiche pubbliche in un’ottica di pari opportunità e di superamento delle barriere architettoniche, sensoriali e culturali, con particolare riferimento ai diritti fondamentali, alla casa, al lavoro, alla formazione, alla tutela della salute, alla mobilità, sia pedonale che meccanizzata, all’istruzione e allo sport. Come figura professionalmente preparata è in grado di interagire con altri professionisti, con le associazioni, con tutti i settori degli Assessorati di volta in volta coinvolti, in modo da essere in grado di predisporre concretamente tutte le misure necessarie”. Alla figura professionale si aggiunge anche la necessità di una sede fisica. “Chiediamo, inoltre, all’Amministrazione – concludono le consigliere Venturelli e Franchini – di attivarsi, coinvolgendo il CAAD (Centro per l’adattamento degli ambienti domestici), per trovare una sede fisica che diventi un riferimento per le associazioni che da sempre si occupano di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati e nelle aree e nelle strutture pubbliche e perché questo possa diventare nel tempo un centro permanente che metta in rete Amministrazione, cittadini, tecnici, urbanisti, professionisti, Università, etc. per lo studio e la creazione di una città ancora più inclusiva”.