Sabato 16 novembre, alle ore 10.30, in città, si terrà presso il Forum Monzani la cerimonia per il conferimento da parte dell’Amministrazione comunale della cittadinanza onoraria ai bambini di origine straniera, residenti a Modena e nati in Italia nel 2009. Il Partito democratico di Modena, attraverso il suo Gruppo consiliare in Comune, è stato tra i promotori di questa iniziativa giunta alla quinta edizione e soprattutto sostiene l’idea di integrazione portata avanti dall’Amministrazione comunale. Il commento del consigliere Tommaso Fasano, vice-segretario del Partito democratico dell’Unione comunale di Modena:
“Questa celebrazione, che avviene nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, rappresenta ormai una consuetudine per la città di Modena grazie all’impegno del Consiglio comunale, che nel 2014 aveva approvato un ordine del giorno affinché i bambini nati in Italia ma senza cittadinanza italiana ricevessero un riconoscimento che li legasse alla loro città, riconoscendo in questo modo a tutti gli effetti la loro piena appartenenza alla comunità modenese. Non si tratta però soltanto di un passaggio simbolico: se anche solo una parte di questi bambini vedrà Modena come il luogo in cui costruire il proprio futuro e la propria famiglia, la città nel suo complesso ne trarrà un grande beneficio in termini di idee, dinamismo e cultura. Nonostante gli sforzi del Comune, Il problema però risiede molto più a monte, in un ordinamento legislativo per il conferimento della cittadinanza italiana che risulta anacronistico e complicato per la vita delle persone coinvolte. A questo proposito nel Consiglio comunale, sia durante la consigliatura in corso che nel corso della precedente, sono stati presentati ed approvati ordini del giorno per incentivare il Parlamento a riaprire il percorso per una riforma della cittadinanza che superi i limiti della legge attuale e, auspicabilmente, introduca il principio dello ius culturae.
A Modena, come in tante altre città italiane, ci sono ragazze e ragazzi che svolgono vite del tutto simili ma che non godono degli stessi diritti. Si tratta quindi di una questione urgente che non si risolverà da sola, ma che invece richiede un intervento deciso da parte del Parlamento per ampliare i diritti di cittadinanza e rafforzare in questo modo la coesione sociale.”