Sabattini, “Più tutele e diritti per i lavoratori della gig economy”

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L’Emilia-Romagna chiede un cambio di passo chiaro su tutele e diritti per i lavoratori delle piattaforme digitali. L’Assemblea legislativa regionale ha infatti approvato oggi all’unanimità, col voto di tutti i partiti, il progetto di legge proposto alle Camere sulla scia di quanto fatto in Regione Piemonte e di quanto viene fissato nella carta di Bologna. Il consigliere regionale modenese del Pd Luca Sabattini soddisfatto commenta:

“Oggi abbiamo approvato la legge a tutela dei lavoratori su piattaforme digitali, ovvero quelli impiegati nella cosiddetta gig economy: si è parlato spesso dei riders, ma i lavori sono anche tanti altri e in continuo aumento dove la tecnologia non è un ausilio per lavorare meglio, ma il lavoro diventa funzionale alla tecnologia. Quella approvata oggi è una scelta giuridica forte: ricomprendere nel rapporto di lavoro subordinato queste nuove professioni. Con questo provvedimento vogliamo tutelare i lavoratori e garantire a questo mondo i diritti sanciti nello statuto dei lavoratori”. “Non c’è una soluzione unica e non ci sono bacchette magiche da poter brandire – prosegue Sabattini – I lavoratori della gig economy sono di tantissime tipologie e non sappiamo davvero l’entità del fenomeno. Conosciamo i riders perché sono quelli più visibili, ma quanti sono i servizi che oggi sempre di più si stanno erogando con forme di sharing economy o di disintermediazione digitale? I termini che identificano i nuovi rapporti economici e di lavoro digitale identificano anche la mancanza di quei parametri fondamentali presenti nel rapporto di “lavoro tradizionale”. Per questo ritengo che l’approvazione anche dell’odg di cui sono stato tra i promotori che prevede l’istituzione di un osservatorio regionale al fine di mappare questo variegato mondo, incrociando i tanti dati a nostra disposizione, sia un primo approccio concreto per comprendere come questo fenomeno si stia declinando sul nostro territorio. Non si può permettere che il rischio imprenditoriale si sposti completamente dall’impresa/piattaforma ai lavoratori. Siamo tutti consapevoli che questa partita può essere giocata e vinta solo a livello globale con un’Unione Europea realmente protagonista dei valori etici ed economici di cui è portatrice”.