75° Montefiorino, Campedelli “Memoria chiave per crescita consapevole”

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Il Parlamento regionale celebra il 75° anniversario della Repubblica di Montefiorino: “La Memoria – conferma il consigliere regionale Pd Enrico Campedelli – è la chiave per la crescita consapevole delle nuove generazioni”.

Tappa fondamentale per la riconquista della libertà, uno fra i primi esempi di democrazia nell’Italia che combatteva per liberarsi dall’oppressione nazifascista, la vicenda storica della Repubblica di Montefiorino rivive in Assemblea legislativa. In occasione del 75° anniversario, infatti, il Parlamento regionale ha voluto rendere omaggio a una delle esperienze più importanti della lotta partigiana in Emilia-Romagna ospitando la mostra “1944-2019. La Repubblica di Montefiorino. Un Distretto Partigiano”, inaugurata oggi nei locali dell’Assemblea legislativa dal consigliere regionale Enrico Campedelli insieme al sindaco di Montefiorino Maurizio Paladini. Erano presenti anche la consigliera regionale Luciana Serri, insieme a al sindaco di Prignano Mauro Fantini, e la curatrice Chiara Asti. Realizzata grazie alla collaborazione tra Assemblea legislativa, Comune di Montefiorino, Museo della Repubblica di Montefiorino, Istoreco di Reggio Emilia, Istituto Storico di Modena e Fondazione Fotografia Modena, la mostra evidenzia ha finalità divulgativa e si compone di 11 pannelli, con testi e foto, che ripercorrono le tappe dell’esperienza partigiana dell’Appennino modenese, analizzandone il contributo dato alla lotta di Liberazione. “L’omaggio alla Repubblica di Montefiorino – spiega Enrico Campedelli – germe di democrazia in periodo bellico, nasce dall’attenzione dell’Assemblea legislativa per il tema della Memoria, nella consapevolezza di quanto la storia sia importante per la crescita delle nuove generazioni”. “L’auspicio – puntualizza il consigliere – è che si possa creare una rete fra i luoghi della Memoria in provincia di Modena, ad esempio il Campo di Fossoli e Villa Emma a Nonantola, che possa connettersi con altri luoghi significativi della lotta per la liberazione in Emilia-Romagna per costituire una rete della Memoria regionale”.