Riace, Gazzotti “Rischio delegittimazione modelli di accoglienza”

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“Questo fatto è stato usato per l’ennesima volta per delegittimare in modo ingiustificato i modelli esemplari di accoglienza che funzionano, garantendo diritti umani, pacifica convivenza e sviluppo economico ai territori”: sulla vicenda del sindaco di Riace Domenico Lucano, ai domiciliari con l’accusa di una non trasparente gestione dei fondi destinati all’accoglienza, interviene oggi la responsabile Diritti e Integrazione nella Segreteria provinciale del Pd modenese Elena Gazzotti. Ecco la sua dichiarazione:

“Il progetto di accoglienza diffusa promosso fin dal 2002 a Riace è un’esperienza su cui abbiamo avuto modo di riflettere come Pd modenese anche attraverso iniziative specifiche di approfondimento di buone pratiche, un’esperienza conosciuta e studiata a livello internazionale e divenuta un modello di riferimento per gli effetti che ha determinato in una cittadina che si stava avviando verso il declino, favorendo invece una ripresa della comunità sui diversi piani, quello demografico, economico e sociale. In quel contesto, ricordiamo che la Locride è la culla della ‘ndrangheta, ha contribuito anche a sottrarre le persone accolte da possibili sfruttamenti lavorativi. Proprio per questi motivi, crediamo che l’esperienza di Riace e del suo sindaco non meritino i processi sommari a cui abbiamo assistito in questi giorni. Abbiamo fiducia nelle istituzioni e nel lavoro della Magistratura di accertamento della verità relativa alle accuse a carico del sindaco di Riace, Domenico Lucano, che nel rispetto della Costituzione riteniamo innocente fino a sentenza definitiva. Non possiamo però esimerci da alcune considerazioni politiche, proprio a fronte delle dichiarazioni inaccettabili fatte dal ministro dell’Interno a commento dell’arresto e della propaganda spregevole che di questa vicenda si sta facendo. Questo fatto è stato usato per l’ennesima volta per delegittimare in modo ingiustificato i modelli esemplari di accoglienza che funzionano, garantendo diritti umani, pacifica convivenza e sviluppo economico ai territori. Ricordiamo però a Salvini che nelle sue dichiarazioni il Tribunale di Locri ha escluso ipotesi di reato relative all’accoglienza degli stranieri ospitati nelle strutture allestite dal Comune di Riace, afferenti allo SPRAR, tra l’altro la stessa accusa relativa al favoreggiamento di immigrazione clandestina non pare essere legata a nessun tornaconto personale, ma ad un “eccesso di umanità e solidarietà”. Nonostante ciò la vicenda viene strumentalizzata per attaccare il sistema di accoglienza, forse per nascondere l’incoerenza dello stesso Governo che dopo anni di campagne contro il business dell’immigrazione, ora attraverso il decreto Sicurezza punta non a chiudere i grossi centri sovraffollati la cui gestione è stata oggetto di vari procedimenti penali, ma a distruggere il sistema di accoglienza diffusa, in particolare i progetti comunali SPRAR, che andrebbe invece rafforzato e reso meno emergenziale”.