Patriarca e Garavini “Il Pd a fianco dei sindaci per una maggiore sicurezza”

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I senatori modenesi del Pd Edoardo Patriarca e Laura Garavini hanno partecipato, nella tarda mattinata di oggi, insieme alla senatrice Paola Boldrini e alla deputata Giuditta Pini, all’incontro promosso dal sindaco di Modena Muzzarelli con i sindaci dei principali centri del territorio incentrato sui temi della sicurezza e del rispetto della legalità. Ecco il loro commento:

“Come parlamentari modenesi del Partito democratico abbiamo garantito e continueremo a garantire il massimo impegno affinché il tema sicurezza venga affrontato in tutti i suoi aspetti: normativo, di risorse e di organici. E’ quanto abbiamo ribadito oggi ai primi cittadini che hanno partecipato all’incontro promosso dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Il tema va affrontato in maniera ampia, non soltanto sotto l’aspetto, pur fondamentale, della repressione dei reati, in particolare quelli predatori che destano un forte allarme sociale nelle nostre comunità. Sicurezza significa anche contrasto al degrado delle periferie e rispetto delle regole nella vita sociale e lavorativa. La riqualificazione urbana deve essere progetto fattibile non solo nel capoluogo (che in maniera lungimirante ha saputo trarre vantaggio dal Progetto Periferie voluto dai Governi di centrosinistra), ma anche per i centri minori. Così come altrettanto prioritario è il contrasto a forme di sfruttamento del lavoro delle fasce sociali più deboli mascherate da cooperative. Bene, quindi, che abbia cominciato il proprio lavoro in Regione la Commissione ad hoc istituita per studiare e debellare il fenomeno sempre più esteso delle cooperative spurie. Quanto, infine, alla presenza dei profughi, che molti continuano ad associare, seppure in maniera impropria, al solo tema sicurezza, occorre mettere in pratica misure concrete per la gestione dell’intera filiera dell’accoglienza e della permanenza sul suolo italiano: nel periodo dell’attesa del riconoscimento del diritto d’asilo, la sburocratizzazione delle norme deve consentire di impegnare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili a titolo gratuito al servizio delle comunità che li ospitano; nel caso in cui non abbiano diritto all’asilo, deve essere concreta e fattibile l’opzione del loro rimpatrio; mentre nel caso di accoglimento della domanda occorre prevedere misure di inclusione che non sono “privilegio” rispetto alle fasce più deboli della popolazione residente, ma opzione reale per le persone di costruirsi una vita di relazioni e responsabilità. Quanto, infine, alla annunciata apertura a Modena di un centro per i rimpatri ribadiamo che la nuova struttura dovrà possedere adeguati standard infrastrutturali e di dotazione del personale, aggiuntivo rispetto agli attuali organici delle forze dell’ordine presenti sul territorio. Dovrà, inoltre, essere una struttura in grado di garantire una qualità della vita degna e il rispetto dei diritti delle persone. Non vogliamo, insomma, un altro Cie”.