Cpr, Patriarca “Evitare gli errori che hanno imposto chiusura Cie”

Dai parlamentari

Il senatore modenese del Pd Edoardo Patriarca, vicepresidente nella passata Legislatura della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, interviene sull’annunciata apertura a Modena di un Centro di permanenza per il rimpatrio. Ecco il suo commento:

“Che esista la necessità di trovare modalità certe di rimpatrio di quelle persone che non hanno i requisiti per rimanere nel nostro Paese è innegabile. Per questo il ministro Minniti aveva proposto la apertura di appositi Centri di permanenza per il rimpatrio. Secondo l’annuncio della Prefettura, Modena ospiterà uno di questi Centri, nello stesso stabile che aveva ospitato prima il Cpt e poi il Cie. Avendo, più volte, visitato, con i colleghi Vaccari e Baruffi, la struttura di via Lamarmora, posso con cognizione di causa ribadire che occorre assolutamente evitare di ripetere gli errori che hanno portato alla chiusura del Cie. Per chi ha memoria corta, ricordo che il Cie, con il tempo, si era trasformato in una sorta di luogo di detenzione senza scadenza, dove non venivano rispettati i diritti dei soggiornanti, dove venivano drenate le risorse di sicurezza a disposizione del territorio, dove, dopo l’assegnazione della gestione al massimo ribasso, non venivano garantite neppure le tutele dei lavoratori. Ecco evitiamo che con la riapertura si commettano di nuovo quegli errori. Ha ragione il sindaco di Modena Muzzarelli quando dice che il personale delle forze dell’ordine che sarà addetto alla sicurezza del nuovo Centro dovrà essere aggiuntivo non solo rispetto all’attuale organico presente sul territorio, ma anche rispetto a quelle unità di personale che, da tempo, sono state promesse e che dovrebbero arrivare nella seconda parte dell’anno. Non sarà tollerato neppure il ripetersi del teatrino di una gestione che, per ragioni di risparmio economico, specula sui pasti dei soggiornanti o sugli stipendi degli addetti. Come non devono assolutamente ripresentarsi condizioni di vita all’interno del Centro non rispettose della dignità e dei diritti degli immigrati. E’ una situazione che abbiamo già visto, e non deve ripetersi!”.