Castelfrigo, Serri “Si torni in fretta a situazione rispetto legalità”

Dalla Regione

Si è svolta lunedì pomeriggio, in Regione, un’audizione dei soggetti interessati alle problematiche del lavoro relative alle cooperative che hanno in gestione appalti con la Castelfrigo di Castelnuovo Rangone, durante i lavori delle Commissioni congiunte Politiche economiche e Commissione Lavoro e Legalità, alla presenza degli assessori regionali Massimo Mezzetti (assessore alla Legalità) e Palma Costi (assessore alle Attività produttive). La presidente della Commissione Politiche economiche, la consigliera modenese Luciana Serri e il presidente della Commissione Lavoro e Legalità Giuseppe Paruolo hanno aperto il confronto con i presenti interessati alla vicenda dell’azienda modenese specializzata nella lavorazione delle carni suine, e, più in generale, al settore della filiera delle carni, con particolare riferimento all’utilizzo delle cooperative nell’ambito dei processi produttivi.

“È stato un momento di dialogo serrato e schietto, all’indomani della decisione presa dalla Regione di informare la Procura di Modena sulle zone d’ombra della vicenda delle due cooperative carni di Castelnuovo Rangone che, dopo il recesso dell’appalto con la Castelfrigo, hanno deciso di licenziare 127 lavoratori-soci – spiegano i presidenti Serri e Paruolo – Non si possono più tollerare situazioni di illegalità, o comunque di non rispetto delle norme e dei diritti delle persone e dei lavoratori. Questa situazione per la sua complessità ci chiama tutti in causa soprattutto perché siamo una regione che ha sempre fatto della legalità e della qualità del lavoro due punti imprescindibili”.

“Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti in audizione, in particolare i lavoratori che hanno circoscritto con chiarezza le violazioni alla normativa del lavoro e alla legislazione sociale – hanno spiegato i due presidenti del Pd – Condividiamo la scelta espressa dall’assessore alla Legalità Mezzetti di riportare la discussione al tavolo della Consulta regionale per la legalità. Ora si affronti questa complessa vicenda, da un lato in sede giudiziaria, dall’altro richiamando ad un atto di responsabilità l’intera filiera produttiva per creare condizioni che assicurino di poter operare nel pieno rispetto della legalità e declinando azioni volte alla piena tutela dei lavoratori sia nell’ambito degli ammortizzatori sociali, sia dell’accompagnamento ad una crescita professionale e al loro reinserimento nei processi produttivi”.