Welfare, Patriarca “Nuova alleanza tra Terzo settore, famiglie e P.A.”

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Il deputato modenese Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera, ha partecipato oggi, come relatore, a un convegno, organizzato a Roma dal Gruppo interparlamentare per la sussidiarietà, nel corso del quale è stato presentato il primo Osservatorio sul bilancio di welfare delle famiglie italiane che ha monitorato le spese complessive per salute, supporti al lavoro, istruzione, assistenza, cultura, tempo libero e previdenza dei nuclei familiari. L’on. Patriarca è intervenuto alla tavola rotonda sul tema “Idee e confronti per il futuro del welfare: equità, risorse e sfide”. Ecco il suo commento:

“I dati presentati nel corso del convegno odierno sono particolarmente significativi. Il comparto del welfare familiare vale oggi 109,3 miliardi di euro, pari al 6,5% del Prodotto interno lordo. Per le famiglie, infatti, il welfare è la terza voce di spesa dopo l’alimentazione e la casa. L’ “impresa” famiglia, quindi, è anche un soggetto capace di produrre ricchezza, ma crescono, al contempo, le situazioni di fragilità sociale, con il 56% delle famiglie che ha dovuto rinunciare ad almeno una prestazione considerata essenziale. Sulla base di questo quadro complessivo occorrono nuove politiche sociali ed economiche. Il welfare non può essere più visto solo come una spesa, ma come una voce della politica economica del Governo e un’opportunità di investimento per le imprese dei servizi. Questa legislatura ha saputo portare a termine una riforma fondamentale che si inserisce in questo scenario: la riforma del Terzo settore. Sarà infatti dirimente, per il futuro del nostro welfare, quale ruolo potrà svolgere l’impresa sociale. Occorre una nuova alleanza tra il Terzo settore, le famiglie e le Pubbliche amministrazioni. Una maggior presenza della impresa sociale sarà utile ad evitare che il tema welfare, e quello più generale della gestione dei cosiddetti beni comuni, si esaurisca nel dualismo Stato/imprese profit. L’impresa sociale, infatti, è per sua natura vocata a perseguire fini di interesse generale e di solidarietà. L’attuale modello di welfare pubblico si dimostra non più sostenibile dal punto di vista economico, occorre costruire un percorso verso nuovi modelli di sussidiarietà che sappiamo coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati, compresi quelli non profit. Dal convegno odierno esce rafforzato il concetto che il welfare non è solo fondamentale nel determinare la coesione sociale del Paese, ma può contribuire anche alla stabilità del sistema produttivo”.