L. Stabilità, Ghizzoni “Decolla l’università gratuita per i meno abbienti”

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Approvato l’emendamento a prima firma della deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni che amplia la no-tax area per gli studenti universitari provenienti da famiglie meno abbienti e la fascia del calmieramento delle tasse universitarie. “Finalmente – commenta l’on. Ghizzoni visibilmente soddisfatta – l’articolo 34 della Costituzione, quello che garantisce il diritto degli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi a raggiungere i gradi più alti degli studi, trova un’ampia applicazione e l’Italia si avvicina all’Europa, dove la no-tax area è già una realtà in molti Paesi”.

Con l’approvazione di un emendamento alla Legge di Stabilità, a prima firma della deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, ma firmato da tutti i deputati Pd della Commissione Cultura, la no-tax area per gli studenti universitari prende forma più precisa ed estesa. Già il Governo aveva proposto nella versione iniziale della Legge di Stabilità che gli studenti che appartengono a famiglie con meno di 13.000 euro di ISEE (indice di reddito e patrimonio) non devono pagare alcuna tassa alle università per iscriversi alla laurea triennale, purché siano studenti in corso e attivi, cioè abbiano superato un certo numero di esami, mentre per le famiglie tra 13.000 e 25.000 euro di ISEE la proposta di legge stabiliva un calmieramento alle tasse universitarie in dipendenza dal valore dell’ISEE, con un’aliquota massima dell’8%. Con l’emendamento Ghizzoni il provvedimento di sgravio viene esteso alle lauree magistrali e agli studenti fino al primo anno fuori corso, in modo da coprire una fascia assai più ampia di studenti di tutti i corsi di studio e non lasciarli in difficoltà dopo la laurea triennale o nel caso di un piccolo ritardo nel completamento degli studi. Inoltre, a vantaggio delle famiglie del ceto medio impoverito, la fascia di calmieramento è stata estesa fino a 30.000 euro e l’aliquota abbassata al 7%. Infine anche i corsi di dottorato di ricerca, a cui si accede per concorso a numero chiuso, diventano gratuiti. Si è pensato anche ai bilanci universitari perché l’emendamento ha portato da 85 a 100 milioni il fondo disponibile per compensare gli atenei del calo di gettito dovuto alla nuova decontribuzione. “Finalmente – commenta l’on. Ghizzoni visibilmente soddisfatta – l’articolo 34 della Costituzione, quello che garantisce il diritto degli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi a raggiungere i gradi più alti degli studi, trova un’ampia applicazione e l’Italia si avvicina all’Europa, dove la no-tax area è già una realtà in molti Paesi. Speriamo anche di riportare nelle università gli studenti delle famiglie meno abbienti e così di poter tornare a puntare a quel 40% di laureati sulla popolazione che è l’obiettivo fissato dall’Europa e da cui l’Italia è lontanissima, anzi ne è purtroppo il Paese più lontano. La sfida passa ora alle università. Mi auguro che sappiano affrontarla e vincerla nell’interesse del nostro Paese”.