Pd Formigine “Nessuna svendita dell’area ex Carducci”

Dai Circoli

La scelta non è tra tenere l’area tutta pubblica o svenderla, ma tra riqualificarla o lasciarla inutilizzata per anni: il Pd di Formigine ribadisce che l’Amministrazione non ha in programma alcuna svendita dell’area ex Carducci. Una parte importante dell’area sarà ancora destinata a una funzione pubblica, anche se questo significherà minori introiti per l’Amministrazione. Ecco la nota del Pd di Formigine:

“La sera di giovedì 16 giugno è convocato il consiglio di frazione di Formigine per illustrare, tra gli altri, il percorso di riqualificazione dell’area ex Carducci. Un’occasione importante per fare chiarezza rispetto alla raccolta firme promossa dai gruppi di minoranza contro la svendita, a loro dire, dell’area delle ex scuole elementari. Occorre fare tre premesse. Secondo plurime verifiche sismiche e strutturali (undici negli ultimi dieci anni) non è possibile recuperare per funzioni pubbliche l’immobile senza interventi di completa demolizione e ricostruzione a causa della vetustà della struttura che ha determinato l’urgenza di realizzare il nuovo plesso scolastico. In secondo luogo è bene sapere che l’Amministrazione, su richiesta del Consiglio comunale, aveva già verificato la possibilità di insediare nell’area una scuola provinciale. Tuttavia non è previsto nella programmazione regionale, da anni orientata a creare poli scolastici superiori che raggruppino insieme più istituti e non è sostenibile economicamente per la Provincia, soggetto titolare dell’edilizia scolastica che dovrebbe realizzare la nuova struttura. Anche a seguito di queste considerazioni, l’area non è più destinata ad attrezzature scolastiche dal 7 marzo 2013, data di approvazione del nuovo regolamento urbanistico comunale. “La scelta di questa Amministrazione è una scelta di realtà – sostiene il capogruppo Pd in Consiglio comunale Paolo Zarzana – La scelta non è tra tenere l’area tutta pubblica o svenderla, ma tra riqualificarla o lasciarla inutilizzata per anni. Abbiamo deciso di riqualificarla prevedendo di mantenere una parte dell’area a patrimonio pubblico (1000 metri quadrati saranno destinati all’ampliamento dello spazio cortilivo delle scuole medie Fiori) e una parte per ampliare il parco della torre dell’acquedotto, un’area verde in centro chiusa da anni. Per questa ragione il Comune rinuncia al 50% della potenzialità edificatoria dell’area che passa da 2400 a 1200 metri quadri di superficie utile. Certo che il valore dell’area complessivamente si riduce – continua il capogruppo Zarzana – ma non è una svendita, bensì la scelta di tenere a patrimonio pubblico una parte dell’area. Infine occorre ricordare che gli interventi eventualmente attivati dai privati sulla parte di area prevista in alienazione saranno soggetti a permesso di costruire approvato dal Consiglio comunale e regolamentato da una specifica convenzione per consentire un percorso partecipato sulla riqualificazione dell’area. Sebbene prevista in alienazione già dal bilancio del 2015 – conclude Zarzana- abbiamo ritenuto necessario definire meglio le linee di indirizzo per la riqualificazione dell’area prima di pubblicare un bando di vendita per la sola parte edificabile. Avere costruito con investimenti di oltre 15 milioni di euro 3 scuole nuove in 3 anni, utilizzate quotidianamente da centinaia di bambini, impone un accurato piano di alienazioni per ridurre l’indebitamento che sarà riportato a fine mandato ai livelli del 2009”.

(Fonte fotografia: sassuolo2000.it)