Patriarca “Escludere dal pagamento Siae gli eventi senza scopo di lucro”

Dai parlamentari

Anche il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali, fra i firmatari di un’interrogazione che chiede al Ministro dei Beni e delle attività culturali quali iniziative intende porre in essere per chiarire l’esclusione dal campo di applicabilità della norma sui pagamenti dei diritti d’autore di quelle attività senza scopo di lucro, volte alla sola promozione della musica e alla formazione delle giovani leve di artisti. Ecco la sua dichiarazione:

“La musica, come anche le altre arti, è componente essenziale nella vita, oltreché canale comunicativo d’eccellenza per tutte le fasce sociali e per tutte le età. Ma la sensibilità musicale, così come peraltro la sensibilità verso altre forme artistiche, necessita di essere promossa, stimolata, accompagnata e resa accessibile a tutti. Prezioso lavoro che quotidianamente svolgono, anche sul territorio modenese, enti pubblici e decine di associazioni attraverso l’organizzazione e la promozione di attività formative specifiche, concorsi musicali e concerti. Tutte attività senza scopo di lucro, nei confronti delle quali la Direzione generale della Siae, giù dal 2006, ha autorizzato una particolare procedura di autocertificazione, deroga che tuttavia pare il più delle volte non essere applicata in modo puntuale dalla Siae stessa, che in molti casi richiede la compilazione del relativo “programma musicale” con il conseguente pagamento dei diritti. Proprio per questo nella nostra interrogazione chiediamo quali iniziative il ministro voglia attivare per chiarire l’esclusione dal campo di applicabilità della norma sui pagamenti dei diritti d’autore e se non ritenga necessario inoltre ulteriormente definire come le esecuzioni di musica classica svolte in occasione di attività formative riconosciute, concorsi musicali ed esecuzioni bandistiche, promossi o svolti da enti pubblici, oltreché le attività organizzate da associazioni, comitati, fondazioni ed agli altri enti di carattere privato o pubblico, sempre con finalità di promozione culturale della musica e senza scopo di lucro, siano comunque escluse dall’obbligo dei diritti Siae. Questo andrebbe definitivamente stabilito per le opere musicali di autori scomparsi da oltre 70 anni. Inoltre, abbiamo richiesto di specificare come per “concorso musicale” si debba intendere un’iniziativa unitaria, comprensiva di tutte le parti, compresi i Saggi dei concorrenti, così da evitare, come invece più volte segnalato, che vengano richiesti tanti permessi e tante imposte quante sono le parti del concorso, che invece devono essere considerate elementi di un’unica manifestazioni da autorizzare nel suo complesso, in quanto parti di unica attività culturale, sia i saggi, sia il concerto di apertura, sia tutte le fasi del concorso. Le esigenze presentate nascono dalla situazione peculiare della Siae, nata nel 1882, regolata da una legge 1941, ormai datata e legata quindi a modalità operative, concetti e modelli di tutela del diritto d’autore e del copyright che mostrano seria difficoltà ad interpretare le complessità del presente. Basti pensare che l’Italia è rimasta uno dei pochi Paesi dell’Unione europea ad avere norme che prevedono un monopolio legale sulla gestione dei diritti d’autore.”