Unioni civili, le Democratiche modenesi aderiscono a “Svegliati Italia”

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L’Esecutivo della Conferenza provinciale delle Democratiche nell’aderire alla manifestazione “Svegliati Italia” di sabato 23 gennaio invita la città a partecipare alla manifestazione che si terrà in piazza Mazzini, dalle ore 15.00, a sostegno del disegno di legge Cirinnà sulla “Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili”. Ecco la nota dell’Esecutivo delle Democratiche modenesi:

“Con questa legge finalmente si creerà anche in Italia l’istituto specifico, diverso dal matrimonio, dell’unione civile, comportante il riconoscimento giuridico, organico e complessivo, della coppia di fatto, con l’obiettivo di stabilirne diritti e doveri. Un atto di civiltà, che crea le condizioni per disciplinare la realtà, ampiamente diffusa nel Paese, delle coppie di fatto e già riconosciuta dalla Costituzione (art. 2 della Costituzione secondo cui la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità combinato con l’art.29 sulla famiglia naturale). Nel disegno di legge Cirinnà l’unione civile definisce il rapporto tra da due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, che vogliano organizzare la loro vita in comune. La disciplina proposta, con uno statuto normativo flessibile e «leggero», intende fornire ai cittadini che scelgano forme non tradizionali di convivenza, la necessaria tutela delle relative situazioni giuridiche soggettive, evitando così ogni forma di discriminazione ai loro danni. All’estensione dei diritti riconosciuti ai contraenti le unioni civili, corrisponde una parallela regolamentazione dei loro doveri e oneri. Ciò potrà garantire la necessaria tutela non soltanto ai figli, ma anche al contraente economicamente più debole nel caso di cessazione dell’unione civile, l’affidamento dei terzi in ordine alla situazione patrimoniale della coppia, la trasparenza dello stato giuridico delle parti. E’ una legge importantissima per tantissime persone, soprattutto per le famiglie composte da persone dello stesso sesso che sono più esposte a discriminazioni e che non hanno la possibilità di accedere all’istituto del matrimonio. L’esecutivo della Conferenza sottolinea come prevedere nella legge la stepchild adoption significa andare nel solco delle leggi a tutela delle bambine e dei bambini, come, ad esempio, la legge del 2006 che ha dato nonni legittimi a bambini nati fuori dal matrimonio”.