Il deputato modenese del Pd Davide Baruffi illustra le modifiche alla Legge di Stabilità introdotte nel corso dell’iter parlamentare, in particolare grazie a specifici emendamenti di cui è stato proponente o firmatario, nell’ambito del lavoro promosso dal Gruppo Pd in Commissione Lavoro. Ecco la sua dichiarazione:
“Col lavoro del Parlamento la legge di stabilità è diventata più equa ed espansiva. Diverse sono state le modifiche introdotte grazie al lavoro del Gruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera. Nello specifico mi sono occupato di patronati e contratti di solidarietà, proponendo emendamenti specifici fatti propri dalla Commissione e che hanno concorso a trovare soluzioni condivise col Governo. Su entrambi questi fronti abbiamo raccolto risultati molto importanti, anche grazie alla mobilitazione e al confronto con i sindacati, con cui il rapporto non si è mai interrotto anche nei momenti più complicati. Altre sollecitazioni importanti sono venute dalle associazioni delle piccole imprese e della cooperazione, con cui abbiamo corretto e migliorato il testo della stabilità. Il lavoro di gruppo da un lato e il confronto con le rappresentanze sociali dall’altro ha pagato e credo ne venga un insegnamento più generale per il Pd: il confronto interno e il dialogo con le rappresentanze sociali paga, anche quando si parte da punti di vista diversa. A darne concreta dimostrazione le modifiche che come Gruppo Pd abbiamo contribuito ad inserire nel provvedimento. In particolare:
- – Anticipo già al 2016 della no tax area per i redditi da pensione più bassi: avrà un effetto immediato sui circa 6 milioni di pensionati con reddito inferiore a 8 mila euro all’anno;
- – Sterilizzazione dell’andamento negativo dei prezzi per la rivalutazione delle pensioni: grazie a questo provvedimento, con uno stanziamento di 300 milioni di euro per il 2016, si proteggono le pensioni, in particolare quelle più basse, che altrimenti sarebbero diminuite nel 2016;
- – Cancellazione dal 1/1/2016 delle penalizzazioni pensionistiche anche per i precoci andati in pensione tra il 2012 e il 2014 con meno di 62 anni (la misura era già prevista per chi è andato in pensione dal 2015 in poi): coinvolge 28 mila lavoratori, soprattutto donne;
- – Possibile prosecuzione della sperimentazione “Opzione donna” grazie al monitoraggio introdotto (cosiddetto “contatore”): i futuri risparmi saranno destinati alle lavoratrici rimaste escluse;
- – Ridotto ulteriormente il taglio ai patronati, che scende ora a 15 milioni, con un recupero complessivo di 33 milioni di euro;
- – Cumulabilità del riscatto degli anni di laurea con quelli della maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro;
- – Inclusione dei periodi di maternità ai fini del conteggio dei premi di produttività aziendali;
- – Prolungamento per il 2016 e 2017 della misura sperimentale dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con contratti di collaborazione (cosiddetta Dis-coll) con un rifinanziamento complessivo di 78 milioni di euro;
- – Rifinanziamento per 60 milioni dei contratti di solidarietà di tipo “b” per le aziende e i lavoratori fuori dal regime della cassa integrazione;
- – Rivalutazione degli indennizzi per il danno biologico a favore di 200 mila lavoratori;
- – Interventi specifici per lavoratori e familiari vittime dell’amianto.
Questi cambiamenti rafforzano e si aggiungono alla misure già previste in legge di stabilità o inserite nel primo passaggio della manovra al Senato, quali la settima salvaguardia per gli esodati (rivolta a 31.250 lavoratori che ora potranno accedere alla pensione), la prima tranche di “Opzione donna” e le misure a sostegno del lavoro autonomo (estensione del regime dei minimi, blocco dell’aliquota contributiva al 27%, ecc.).”