Gender, Pacchioni “Basta strumentalizzare ciò che non esiste”

Modena, slider

«Smentire in modo chiaro e inoppugnabile la mistificazione messa in campo sulla cosiddetta teoria gender da chi, strumentalizzando la paura dei genitori circa l’educazione dei propri figli, mira a contrastare iniziative parlamentari e di governo come la legge sulle “unioni civili” e quella contro l’omofobia, non facendo altro che alimentare però clamore e confusione attorno a temi che meriterebbero invece ben altra attenzione data la loro delicatezza e complessità» Così la consigliera Pd a Modena Chiara Pacchioni, prima firmataria del documento, spiega le ragioni che hanno spinto il Gruppo Pd a presentare uno specifico ordine del giorno sulla cosiddetta teoria gender. Ecco la sua dichiarazione:

“Secondo i dati del secondo rapporto sul femminicidio in Italia redatto da Eures, nel 2013 i casi registrati nel nostro paese sono stati 179, lo scorso anno invece 177, in pratica una vittima ogni due giorni, il 14% in più rispetto al 2012. Mentre recentemente Telefono Azzurro ha sottolineato come le scuole italiane siano purtroppo ancora teatro del bullismo, con circa il 68% dei casi. Parto da questi numeri perché ogni qual volta siamo purtroppo costretti ad assistere all’ennesimo episodio di violenza contro i più deboli si moltiplicano le voci che chiedono azioni concrete per prevenire questi fenomeni, allora mi chiedo perché quanto Governo ed istituzioni identificano proprio nella scuola uno degli strumenti di intervento si alzi una così strenua resistenza. Perché è questo che sta accadendo, se ci si limita ai fatti. Se ci si fermasse a leggere con attenzione il comma 16 della L.107/2015, così duramente contestato dai sostenitori della presunta introduzione nella scuola della cosiddetta teoria gender, si scoprirebbe infatti che mira a promuovere l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare su queste tematiche studenti, docenti e genitori. Finalità chiare dunque, al netto della mistificazione che vorrebbe interpretare queste parole in un modo che definire strumentale è riduttivo, nonostante il Governo abbia più volte chiarito in maniera indubitabile, fino a minacciare azioni legali, che la finalità di quell’articolo non sia mai stata quella di promuovere pensieri o azioni ispirati ad ideologie di qualsivoglia natura. Analogo trattamento viene riservato all’iniziativa della Regione Emilia-Romagna denominata “W l’amore”, che non a caso, ha gli stessi obiettivi previsti al comma 16 della L. 107/2015. Per questo abbiamo ritenuto necessario presentare un ordine del giorno che tornasse ancora una volta a smentire in modo chiaro e inoppugnabile chi, strumentalizzando la paura dei genitori circa l’educazione dei propri figli, si prefigge con tutta evidenza ben altri obiettivi, non facendo altro però che alimentare clamore e confusione attorno a temi che meriterebbero invece ben altra attenzione data la loro delicatezza e complessità. Riteniamo del tutto improvvido e controproducente che sui diritti delle persone si scatenino battaglie ideologiche (“gender/anti-gender”) quando dalla società, fatta di credenti e non, arriva invece una forte richiesta di dialogo e confronto. È ormai giunto il momento di esprime un fermo disappunto nei confronti di chi su temi così complessi e delicati inscena campagne politiche basate sulla estremizzazione e falsificazione dei reali obiettivi, più volte ribaditi dalle Istituzioni pubbliche interessate, con il solo obiettivo di acquisire consenso politico.”