Province, Molinari “Riforma necessaria, ma preoccupati modalità”

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“Il superamento delle Province e una riorganizzazione basata sull’area vasta possono portare positivi risultati di razionalizzazione, ma la nuova organizzazione deve essere attuata secondo modalità e tempistiche che tengano conto dell’esistente”: il responsabile provinciale Enti locali del Pd Filippo Molinari interviene sulla trasformazione delle Province in ente di secondo grado, esprimendo perplessità e preoccupazione sulle modalità con cui la riforma viene attuata. Ecco la sua dichiarazione:

«Non si mettono in discussione le ragioni della riforma, ma le modalità con cui viene attuata lascia non solo perplessi, ma anche preoccupati. Il superamento delle Province e una riorganizzazione basata sull’area vasta possono portare positivi risultati di razionalizzazione, e non parliamo solo dei costi. Ma la nuova organizzazione deve essere attuata secondo modalità e tempistiche che tengano conto dell’esistente e facciano emergere con chiarezza il quadro complessivo di riassetto istituzionale nel quale tale riforma si inserisce. Vent’anni di decentramento dei servizi da parte delle Regioni hanno spostato in capo alle Province funzioni importanti in settori cruciali per la vita del cittadino. In tempi rapidi e nel dettaglio, il Governo deve chiarire quali saranno esattamente le funzioni che resteranno in capo alla Provincia ente di secondo grado. Di conseguenza, di quanto personale avrà bisogno per svolgere quelle stesse funzioni. Il ministro Delrio in visita nel modenese, in autunno, aveva assicurato che nessuno avrebbe perso il posto di lavoro. Ci uniamo quindi all’auspicio espresso dal senatore modenese del Pd Stefano Vaccari affinché l’Esecutivo tenga conto delle preoccupazioni del personale delle Province e, nelle prossime ore, corregga l’emendamento alla Legge di stabilità che innesca il rischio della messa in mobilità. La soluzione sta nel consentire a tutti gli enti pubblici di assorbire il personale eccedente nelle Province, derogando a quanto previsto dalla legge Fornero in materia».