Hotel Fiumalbo, la soluzione in un emendamento del sen. Vaccari

Dai parlamentari

Il Demanio non recede dalle sue posizioni e allora il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari prova a riscrivere la norma generale: la possibile soluzione della vicenda dello storico hotel di Fiumalbo è contenuta in un emendamento alla Legge di stabilità depositato dal senatore Vaccari. Nel testo dell’emendamento si riscrivono le modalità di vendita e locazione degli immobili dello Stato, una volta raggiunte le finalità di riqualificazione e riconversione del bene.

Una possibile soluzione per l’unico hotel di Fiumalbo, chiuso dopo che il Demanio ha chiesto un canone di locazione inaffrontabile per il proprietario, potrebbe trovarsi grazie a un emendamento alla Legge di stabilità depositato, nella serata di mercoledì 9 dicembre, dal senatore modenese del Pd Stefano Vaccari. L’emendamento in questione riscrive le norme relative al futuro dei beni del Demanio, una volta raggiunte le finalità di riqualificazione e riconversione del bene stesso. “Due sono le possibili strade – spiega il senatore Vaccari – o l’acquisto o la locazione. Nel caso di acquisto, propongo che si preveda un diritto di prelazione per il locatario/concessionario. In entrambi i casi, sia acquisto che affitto, il prezzo deve però essere equo e tenere conto dell’eventualità che il bene sia stato costruito a spese del futuro acquirente o conduttore”. Si propone, in sostanza, di istituire un’apposita commissione composta da un rappresentante dell’Agenzia del demanio, da un rappresentante del Comune in cui è sito il bene, da un rappresentante dell’Agenzia del territorio locale e da un rappresentante dell’Ordine professionale degli ingegneri o degli architetti a cui fa riferimento il Comune: questa commissione avrà il compito di determinare il prezzo medio di mercato in caso di prelazione per l’acquisto dell’immobile dello Stato e il valore della locazione concessa ai privati per uso sia di residenza che di attività d’impresa. In entrambi i casi, vendita o locazione, la commissione dovrà tenere in considerazione se il bene è stato costruito a spese del promittente acquirente o del promittente conduttore, per un’equa riduzione dell’importo di acquisto o locazione. “E’ chiaro che la norma ha valore generale e varrà per tutti i beni dello Stato – conclude Stefano Vaccari – ma potrebbe risolvere il caso dello storico hotel di Fiumalbo, costruito negli anni ’30 dalla famiglia dell’attuale proprietario, che, a causa di un canone inadeguato alla situazione reale del nostro Appennino, quest’anno, per la prima volta, non accoglierà i turisti per Natale e Capodanno”.