Alcuni istituti di credito, sulla base dell’accordo Abi e Cdp, stanno chiedendo ai propri clienti di andare in banca per rinegoziare il piano di restituzione delle rate dei mutui accesi per il pagamento delle tasse da parte delle aziende colpite dal sisma: la proroga di due anni nella restituzione del prestito, stabilita dal dl 4/2014, viene interpretata come una semplice diluizione del numero delle rate, con la prima rata che scade a giugno 2014. “Lo spirito e la lettera della norma non dicono affatto questo – spiegano i parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari – comunque, se si tratta di fare ulteriore chiarezza, per venire incontro alle esigenze di chi vive e lavora nella zona del cratere sismico e per un’applicazione omogenea della norma, disporremo un’ interpretazione autentica. Intanto però chiediamo anche alle banche di sospendere, almeno per il momento, gli atti che stanno già intraprendendo”.
L’articolo 3 bis del dl 4/2014, che inserisce la proroga di due anni nella restituzione del prestito acceso presso le banche per il pagamento delle tasse e dei contributi da parte dell’aziende colpite dal sisma, viene interpretato da alcuni istituti di credito come una semplice diluizione in un maggior numero di rate della somma da restituire. E’ la ragione per cui, ad alcuni imprenditori, è già arrivata la richiesta di andare in banca per rinegoziare il piano di restituzione, con la scadenza per la prima rata fissata a giugno 2014. “Lo spirito e la lettera della norma non dicono affatto questo – spiegano i parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari che hanno a lungo battagliato con la Ragioneria dello Stato per ottenere la proroga – Si parla esplicitamente di differimento della restituzione del debito per un periodo non superiore ai due anni, rispetto alla scadenza originariamente prevista. Se si fosse trattato di una semplice diluizione del numero delle rate da restituire, non si spiegherebbero i dubbi e gli ostacoli, frapposti a lungo dalla Ragioneria dello Stato, che abbiamo dovuto superare per ottenere questo risultato. Ci stupiamo, quindi, dell’interpretazione data alla norma da parte di Abi e Cassa depositi e prestiti che hanno sottoscritto, qualche giorno fa, un’aggiunta alla convenzione originaria che stravolge il senso della norma approvata dal Parlamento e sottoscritta da tutte le forze politiche. Detto questo, comunque, – concludono Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari – se si tratta di fare ulteriore chiarezza, per venire incontro alle esigenze di chi vive e lavora nella zona del cratere sismico e per un’applicazione omogenea della norma, disporremo un’ interpretazione autentica. Il primo provvedimento in discussione in Parlamento nel quale potremmo inserirla è la conversione in legge del dl 74, il cosiddetto Decreto Modena che già contiene disposizioni urgenti per le zone alluvionate. Se si rivelerà necessario, siamo pronti ad avviare questo percorso, ma intanto chiediamo anche ad Abi e alle banche di sospendere, almeno per il momento, gli atti che stanno già intraprendendo”.