Emergenze, Vaccari “Prime risposte importanti, ma non esaustive”

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«Un provvedimento in grado di mettere a disposizione alcune prime importanti risposte, tuttavia non esaustive per territori colpiti nell’arco di appena 20 mesi prima dal sisma e poi dall’alluvione. Una specificità tale da giustificare da parte del Governo un provvedimento d’urgenza altrettanto peculiare.» Così il senatore modenese Stefano Vaccari è intervenuto mercoledì in Aula nel corso della discussione sul dl 4/2014, contenente alcune importanti novità per le zone emiliane e venete, colpite dall’alluvione del gennaio scorso e dal sisma 2012, approvato questa sera con 164 voti favorevoli, 33 astenuti e un contrario.

Dopo l’approvazione alla Camera lo scorso 19 marzo, anche il Senato ha votato oggi, con 164 voti favorevoli, 33 astenuti e un contrario, la conversione in legge del dl 4/2014, nel quale sono contenute alcune importanti novità per le zone colpite dall’alluvione del gennaio scorso e dal sisma 2012. “Un provvedimento in grado di mettere a disposizione di territori così duramente prostrati alcune prime importanti risposte, come lo slittamento dal 31 luglio al 31 ottobre del termine per la sospensione delle scadenze fiscali e contributive per i Comuni alluvionati – sottolinea il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, intervenuto in aula durante il dibattito sul provvedimento – Senz’altro positiva la sospensione dei ratei dei mutui per consentire a famiglie e imprese di avere più ossigeno per un quanto più rapido ritorno alla normalità. Accanto a questo, un’altra scelta importante riguarda le procedure di restituzione dei finanziamenti ricevuti dalle imprese nell’area del cratere sismico per il pagamento delle imposte pregresse: due anni di proroga sono un bel segnale, ma il nostro obbiettivo, era e rimane, quello dei tre anni. Richiesta inserita nel ddl Zanda, accolta oggi dalla Commissione bilancio del Senato e che vorremmo il Governo recepisse senza modifica alcuna nel prossimo passaggio alla Camera. A tal proposito vorrei ricordare, in questa sede, gli impegni presi dall’Esecutivo accogliendo l’ordine del giorno proposto dai colleghi deputati Pd Manuela Ghizzoni e Davide Baruffi, per l’assunzione di un provvedimento d’urgenza destinato specificamente alle zone del modenese danneggiate prima dal sisma e poi dall’alluvione, che individui misure di fiscalità di vantaggio come già accaduto per le Zone franche urbane de L’Aquila, le Zone economiche speciali frontaliere fra Lombardia e Svizzera oppure ancora il percorso avviato dall’interporto di Nola. Si scelga quella più efficace e si proceda. Si sblocchino immediatamente le risorse già stanziate per la soluzione del nodo idraulico modenese affinché siano realizzate tempestivamente le opere di adeguamento e messa in sicurezza. Messa in sicurezza per la quale siano stanziate parte delle risorse del Fondo delle politiche di coesione. Altrettanto necessario escludere dal Patto di stabilità interno, relativo agli anni 2014 e 2015, le risorse provenienti dallo Stato e le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dai Comuni, dalla Provincia e dalla Regione per far fronte all’emergenza alluvionale, così come, secondo le stessa logica, i Comuni al tempo stesso alluvionati e terremotati devono essere esentati dai tagli previsti dalla cosiddetta spending review. Interventi questi, tanto più urgenti ora che, 60 giorni dopo quanto accaduto, la fiducia dei cittadini residenti in quelle zone comincia a vacillare. Per questo devono, quanto prima, essere definiti tempi certi e modalità semplificate per la concessione, tanto ai soggetti pubblici quanto a quelli privati del rimborso del danno effettivamente subito. Vengano integrate le risorse per gli ammortizzatori sociali in favore di chi è costretto all’inattività: oltre 10.000 gli ettari di terreni sommersi assieme a 600 aziende agricole in un territorio denso di produzioni agricole di pregio, cui devono essere aggiunte le 1400 imprese e i circa 5000 dipendenti. Tanto dunque resta ancora da fare, nonostante le positive misure introdotte con il provvedimento votato mercoledì dal Senato, a cominciare da l’approvazione di una buona legge quadro sulle calamita naturali in grado di trattare i cittadini colpiti, dalle Alpi alla Sicilia e Sardegna, allo stesso modo, senza disparità. Una riforma sulla quale il Pd non mancherà di incalzare il Governo.”

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