Morte Salvioli, on. Baruffi “L’Aula e le istituzioni non dimentichino”

Dai parlamentari

“Il modo migliore per onorare la memoria della persona e del suo sacrificio è fare in modo che quest’Aula e le Istituzioni non dimentichino quanto è accaduto e facciano tutto quanto è necessario perché simili tragedie non abbiano a ripetersi”: con queste parole il deputato Davide Baruffi, a nome dei parlamentari modenesi del Pd, ha ricordato in Aula a Montecitorio, nel giorno delle esequie e del lutto cittadino a Bastiglia, il sacrificio di Giuseppe Oberdan Salvioli, morto mentre si stava prodigando per portare soccorso ai suoi concittadini in piena alluvione.

La figura e il sacrificio di Giuseppe Oberdan Salvioli, vittima dell’alluvione del 19 gennaio scorso, sono stati ricordati, nella tarda serata di lunedì 10 febbraio, in Aula alla Camera dal deputato Davide Baruffi, a nome dei parlamentari modenesi del Pd, nel giorno delle esequie e della proclamazione del lutto cittadino a Bastiglia. Baruffi – che in mattinata aveva partecipato alla cerimonia funebre assieme alla deputata Manuela Ghizzoni – ha raccontato ai deputati di come Salvioli, poco prima dell’incidente, si stesse prodigando con il suo gommone per portare soccorso volontario ai suo concittadini investiti dall’onda di piena del Secchia. Nel suo intervento ha anche citato l’appello del sindaco di Bastiglia Fogli a stringersi attorno alla famiglia della vittima e le parole, coraggiose e toccanti, della stessa famiglia di Salvioli: “Per quanto mi riguarda – per quanto ci riguarda come parlamentari modenesi – ha ribadito Davide Baruffi – il modo migliore per onorare la memoria della persona e del suo sacrificio è fare in modo che quest’Aula e le Istituzioni non dimentichino quanto è accaduto e facciano tutto quanto è necessario perché simili tragedie non abbiano a ripetersi; e chi ha subito danni e perdite sia aiutato e sostenuto. In questo senso incalzeremo il Governo, come abbiamo pur fatto sin dai primissimi giorni dopo l’alluvione, – ha continuato l’on. Baruffi – affinché nessuna risposta dovuta rimanga inevasa, perché ci sia piena consapevolezza di come quei territori si trovino nella drammatica situazione di aver subito, nel giro di venti mesi, due calamità terribili come il terremoto e l’alluvione, vedendosi fiaccati sia nella serenità del vivere sia nella capacità di lavorare”.