Auguri Pd, Buon compleanno per rinascere

Segreteria, slider

Il mio editoriale pubblicato sulla Gazzetta di Modena oggi in edicola.

Il segretario Paolo negro con il Ministro Cécile Kyenge in occasione dell'inaugurazione della Festa Democratica di Ponte Alto
Paolo Negro con il Ministro Cécile Kyenge in occasione dell’inaugurazione della Festa Democratica di Ponte Alto

Domenica il Direttore ha dedicato un editoriale al prossimo congresso provinciale del Pd, il primo competitivo. Proprio ieri il Partito Democratico, nato il 14 ottobre del 2007, soci fondatori ben 100mila modenesi, ha compiuto sei anni. Fare il Pd è stata un’ intuizione carica di valore e al tempo stesso difficoltà, quella di unire le culture riformistiche, a lungo contrapposte, e portarle oltre il ‘900. Ho coordinato il Comitato costituente provinciale del PD modenese nel 2007 e mi sono impegnato in questi anni con tutte le energie, fino a questi mesi da segretario, perché questa difficile operazione riuscisse. Le resistenze al cambiamento sono state tante.

Questo Congresso, qualcuno dice, deve rifondare il Partito Democratico: io penso debba rigenerarlo e non è la stessa cosa. Il Congresso deve essere l’ occasione giusta che si presenta al momento giusto, per fare un passo in avanti ed aprire una fase nuova, dopo questi primi sei anni. Un’ occasione che non dobbiamo perdere: deve essere, e mi batterò perché lo sia, discussione vera, non solo formale, con la base del PD. Deve essere confronto aperto e sincero, con al centro l’ innovazione del nostro modo di stare nella società e la nostra proposta per il futuro che vogliamo, per Modena.

Si chiede ai due candidati, Giuseppe Schena e Lucia Bursi, entrambi bravi e preparati, di “giocare allo scoperto” e raccontare a loro idea di partito, la cifra che nelle intenzioni e nei programmi caratterizzerà la loro proposta, chiunque dei due risulti alla fine eletto. Lo dobbiamo fare, insieme, perché abbiamo a cuore il PD, unica speranza di cambiamento, a Modena come a Roma, nonostante i nostri tanti errori. Dovrà essere confronto vero, non formale, non solo sulla base dei documenti che ciascuno presenterà, ma anche attraverso i confronti diretti che organizzeremo con la base degli iscritti. Sarà il segno di una competizione aperta per cui gli iscritti siano messi nelle condizioni di scegliere non per le appartenenze del passato, ma sulla base della capacità di convincimento di una proposta rispetto all’ altra.

Il PD modenese va a Congresso, parola sconosciuta a qualsiasi altra formazione politica, e lo fa, per la prima volta, su candidature alternative. In questi giorni non si è ricercata una sintesi forzata, perché non è questo il valore aggiunto della democrazia interna ad un partito. Dal 2007 ad oggi, abbiamo tenuto i primi 2 congressi provinciali unitari, perché ragioni forti lo rendevano possibile. Faremo ora un congresso provinciale competitivo perché di ragioni ve ne sono di altrettanto forti. A livello nazionale si sta sbriciolando il ‘patto di sindacato’ che, dopo aver voluto la nascita del Pd, né ha zavorrato il cammino. Sono quindi fiducioso che il Pd possa rigenerarsi, proprio entrando in una terra incognita. Con le candidature di Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella, si confronteranno e competeranno a livello nazionale ricette diverse per raggiungere un obiettivo comune: il cambiamento, una nuova visione per la società italiana, oltre questi tempi difficili. E’ giusto ed è un bene che sia così anche a Modena.

In questo passaggio confluiranno i due Cantieri che avevo lanciato mesi fa proprio su queste pagine: il ‘cantiere del Pd che vogliamo‘ e il cantiere del programma‘, avviato nel luglio scorso a Bosco Albergati. Un cantiere, quest’ ultimo, che ha visto e vede la partecipazione di centinaia di persone per disegnare tutti insieme, non solo nelle cabine di comando, il partito e la società che vogliamo. Cuore del cantiere, è rilanciare Modena come provincia d’ Europa, come provincia laboratorio d’innovazione, delle soluzioni più avanzate a livello europeo in tutte le politiche, per competere nel mondo. Il Pd modenese deve avere un’ idea forte e scrollarsi di dosso troppe incrostazioni conservatrici. Al termine di questo congresso, il Pd modenese sarà più forte se, e sono sicuro che tutti e due i candidati lo vogliono, avremo la capacità di vivere questo momento pienamente democratico senza guardare lo specchietto retrovisore. In questi mesi, ho guidato il PD con questo spirito e con questi obiettivi, cercando di fare passi in avanti, scommettendo su una fase nuova, che potrà ora trovare un approdo, per scelta degli iscritti. La stessa competizione che si annuncia per la candidatura a sindaco di Modena deve avere questo respiro, di competizione tra idee forti, senza scadere nel chiacchiericcio e nella cacofonia polemica, se vogliamo onorare il nostro ruolo di forza politica guida della città. Alla fine dobbiamo poter dire, insieme: ‘missione compiuta’. Per ora, buon compleanno Pd.