Il tentativo di Berlusconi di pugnalare alle spalle l’Italia per sfuggire alle conseguenze della condanna definitiva per frode fiscale è stato sconfitto. Aveva colpito proprio mentre Letta era negli Stati Uniti , prima a rassicurare gli investitori internazionali sulla solidità della situazione italiana e poi all’Onu per restituire al nostro Paese il profilo che merita. Aveva offeso il presidente della Repubblica, gridato al golpe, costretto i parlamentari e i ministri a dare le dimissioni nel disprezzo delle regole della democrazia. Ha sbagliato i conti. Gli italiani hanno reagito, i sindacati, gli imprenditori, la chiesa, i leader europei tutti hanno detto basta: gli interessi dell’Italia devono venire prima degli interessi di una persona. L’Italia deve proseguire sulla strada della ripresa e non sprofondare nel pantano con il rischio di trascinarvi l’Europa intera. La reazione del Pd è stata forte e unitaria: quella del partito, dei nostri gruppi parlamentari, del nostro presidente del consiglio Enrico Letta. Come sempre autorevole e sicura quella del presidente Napolitano.
“Abbiamo raccolto il grido che è salito dal paese e abbiamo respinto il caos: Berlusconi chieda scusa all’Italia” ha giustamente detto in Aula il nostro capogruppo Roberto Speranza.
Ora però, con la nuova fiducia ottenuta in Parlamento, c’è un governo più saldo e autorevole e la nuova maggioranza renderà ancora più efficace la sua azione. Come ha detto Giorgio Napolitano: a nessuno sarà più consentito di fare ricatti quotidiani. Il lavoro continua per chiudere una lunga stagione ed avere come soli principali obiettivi il rispetto della legalità e delle sentenze della magistratura, il lavoro, lo sviluppo, il sostegno ai più deboli, la rimozione di tutti gli ostacoli alla crescita e alla modernizzazione, per realizzare le riforme di cui c’è un assoluto bisogno, a partire da quella elettorale.